Che il nostro fosse un Paese speciale lo sapevamo da tempo infinito e lo sapevamo tutti: arte, storia, cultura, bellezze naturali e tante altre virtù…
Ma ora c’è un altro motivo che ci rende ancor più “speciali” e a saperlo sono in pochi; ce lo rivela uno studio della CGIA di Mestre, per carità, senza pretese scientifiche e di rigorosità statistica, ma certamente, credibile se non altro per l’autorevolezza di chi lo ha prodotto.
Lo studio dimostrerebbe che l’evasione fiscale In Italia è spaventosamente alta e assommerebbe a circa cento/centodieci miliardi di euro, una cifra che dovrebbe farci vergognare e arrossire.
Ma c’è di più: gli sprechi dell’apparato statale (che si traducono in nuovi oneri per il cittadino, cioè ulteriori tasse) sarebbero praticamente il doppio: duecento miliardi di euro (!) e qui ad arrossire e vergognarsi dovrebbe essere qualcun altro!
Secondo tutte le teorie “contrattualiste” (Hobbes, Locke e Rousseau) una comunità si regge (e lo Stato di appartenenza ne è, con la famiglia, l’esempio più evidente) su una “contratto”: il cittadino paga le tasse e ottiene in cambio dallo Stato sicurezza, assistenza sociale e sanitaria, giustizia eccetera…Ma se i cittadini pagano tasse fra le più alte del mondo per avere in cambio servizi scadenti e sprechi inverosimili da parte di chi dovrebbe render loro la vita più facile allora il “contratto” non regge più e diventano lecite la ribellione e la rivoluzione.
In Italia ci si limita (soltanto però per chi può farlo!) ad evadere le imposte, quali fossero una originalissima forma di ammortizzatore sociale: niente ribellioni, niente rivolte di piazza, neppure un piccola manifestazione.
Perché?
Appunto, perché siamo un Paese speciale!
Il passante