Piccolo ma ambizioso. Come Napoleone. Nicolas Sarkozy aveva fatto breccia nel cuore dei francesi, nel secondo lustro del nuovo millennio, come nuovo alfiere della grandeur tanto amata dai nostri cugini d’oltralpe. Espressione di una destra moderna, democratica e centrista; ma che sapeva quando strizzare l’occhio ad alcuni temi cari al Front National di Jean-Marie, prima, e Marine, poi, Le Pen.
Per noi italiani, oltre che protagonista del gossip per aver impalmato la nostra bella e rampante modella Carla Bruni, resta il responsabile del disastro libico. Il nemico di Gheddafi e dell’anti-colonialismo africano e socialista; responsabile di una guerra sporca e criminale, contro il volere delle Nazioni Unite e contro uno stato sovrano, nonché nostro principale alleato nel Mediterraneo. Tutto questo mentre Berlusconi, offuscato dagli scandali sessuali e dal calo di popolarità in Europa, concedeva perfino le basi italiane per gli attacchi aerei dei nostri “alleati” in seno alla NATO.
Oggi, quest’ometto non più potente, già abbandonato da “Carlà” una volta terminate la presidenza ed il prestigio, è stato condannato per corruzione a tre anni di reclusione. Due se ne andranno con la condizionale, ma uno, l’ex presidente, dovrà scontarlo. Probabilmente ai domiciliari, con tanto di braccialetto elettronico. Sarkozy, secondo i giudici francesi, è colpevole di aver provato a corrompere un giudice della Cassazione; al fine di ottenere delle informazioni relativamente ad uno scandalo in cui era coinvolto il suo partito, l’UMP. Finanziamenti illeciti in occasione della campagna presidenziale del 2007, ricevuti dalla donna d’affari Liliane Bettencourt. In cambio delle informazioni, Sarkozy avrebbe promesso al giudice un invitante posto di lavoro a Montecarlo.
Alla fine non se ne fece più nulla; né per le informazioni, né per il posto nel Principato. Rimase però il reato; che oggi ha prodotto questo frutto decisamente amaro per l’ex capo dell’Eliseo. E non è finita qui. Quest’anno, inizierà infatti anche un altro processo che lo vede protagonista; sempre per finanziamenti illeciti al suo partito, in occasione delle elezioni del 2012, poi perse contro il socialista François Hollande.
Sarkozy è il secondo presidente francese ad affrontare una sentenza di condanna; prima di lui, il suo predecessore Chirac.
Federico Kapnist