321 voti a favore, 59 contrari e 27 astenuti, così Conte incassa la fiducia della Camera. L’attenzione ora si sposta sul Senato dove la partita sarà senz’altro più difficile: ottenere quota 161 attualmente pare impossibile. Italia Viva conferma la scelta di astenersi, ma alla maggioranza basterà un voto in più delle opposizioni per vincere questa partita, poi si dovrà cambiare rotta, ma il governo pare navigare a vista.
“Aiutateci a ripartire”, dice il premier Giuseppe Conte in Aula a Montecitorio lanciando un appello ai quei “volenterosi” che potrebbero salvare il governo dandogli la stabilità necessaria ad andare avanti e promette di voler mettere mano ad una nuova legge elettorale proporzionale. L’ora “è grave” e per proseguire nel cammino della lotta al Covid e delle riforme occorre “voltare pagina”. Una presa di coscienza che appare un po’ tardiva.
Quello di Conte è stato un discorso privo di veri contenuti e pieno invece di appelli, ma a fare cosa? Non si parla di progetti concreti, di come migliorare il Recovery Plan o del debito che continua a salire vorticasamente. E quindi la Camera gli consegna la fiducia non su un programma, ma al buio, con il rischio concreto che si ripetano gli errori del passato. Duro l’attacco di Slavini: “Ormai vive su Marte. ‘Costruttori’ vuol dire poltronari”. Italia Viva apre ad un confronto, ormai inutile: “Se c’è da creare un governo migliore, ci siamo”.