Ieri è stato firmato il preliminare di compravendita per la celebre Casa dei Tre Oci, sull’isola della Giudecca, che andrà al Berggruen Institute, che ne farà la sua sede europea per l’arte, la cultura e i simposi internazionali. Successivamente, per il rogito, trattandosi di un bene vincolato, sarà indispensabile il parere della Soprintendenza, che dovrà esprimersi sul passaggio di proprietà.
Il Berggruen Istitute, che ha altre due sedi a Los Angeles e Pechino, è una fondazione indipendente e no-profit, che fa capo al filantropo americano Nicolas Berggruen, conosciuto anche per aver fondato Il Museum Berggruen di Berlino, che ospita un centinaio di Picasso e una ricca collezione di Klee, Matisse e Giacometti e 21st Century Council for the future of Europe.
La vendita del Palazzetto, molto amato dai Veneziani, che lo considerano una sorta di piccolo Palazzo Ducale e, che era già stata annunciata e smentita più volte, sarebbe finalizzata a riportare in equilibrio il bilancio della Fondazione, che per contratto, potrà continuare ad usare l’edificio fino al 2023, per iniziative culturali in collaborazione con Il Berggruen Institute, che si è già impegnato a portare a Venezia simposi, workshop e convegni sulle politiche internazionali e le sfide globali, oltreché il Premio annuale per Filosofia e Cultura e poi ancora, mostre di Fotografia, Arte e Architettura, in collaborazione con le maggiori istituzioni mondiali, come Moma, Tate e Paul Getty Trust.
Come ha fatto sapere con un certo orgoglio Michele Bugliesi, Presidente della Fondazione, “abbiamo individuato un soggetto di pregio e una persona, come Nicolas Berggruen, di grande spessore, che crede nella missione del filantropo e che ha le qualità e la sensibilità per svolgerlo al meglio. Un’istituzione che esercita la nostra stessa missione, ma con mezzi e relazioni internazionali più ampi. Stiamo quindi valorizzando il patrimonio al meglio, per accrescerne il potenziale culturale”.
La Casa dei Tre Oci infatti diventerà un pensatoio, un incubatore di idee e di progetti, in collaborazione con i musei più famosi del Mondo. Bugliesi ha anche voluto sottolineare come nell’aver preferito la proposta del Berggruen Institute sia stata determinante la valutazione del progetto, che ha portato a preferirlo a quello del magnate francese, Stéphane Courbit, che a livello economico aveva offerto quasi due milioni di euro in più.
Inoltre, la nuova proprietà si è già impegnata a fruire il Palazzetto così com’è, senza rimaneggiarlo.