La notizia è una di quelle che farà sobbalzare sulla sedia i complottisti di mezzo mondo. In particolare quella categoria che crede che il Covid19 non sia altro che un virus fatto fuoriuscire, volontariamente e con dolo, da un laboratorio cinese con lo scopo di annichilire le economie occidentali per avvantaggiare quella del Dragone.
A prescindere dalla varietà di opinioni che circolano, da mesi, sull’origine del virus, la notizia è che proprio a causa di quest’ultimo, la Cina accelererà la sua corsa per diventare la prima economia mondiale.
La previsione è stata rilasciata dal CEBR, Center for Economics and Business Research, una società di consulenza con sede in Inghilterra. E che, sulla base di alcuni parametri economici, ha dichiarato come Pechino impiegherà 5 anni in meno rispetto a quanto previsto, pre-Covid, per superare Washington in questa classifica che vede gli Stati Uniti spadroneggiare incontrastati dal secondo dopoguerra in poi.
Mentre tutte le economie occidentali, in questo annus horribilis, hanno visto una contrazione pesantissima del PIL – mediamente intorno al -10% – la Cina, nonostante tutto, è riuscita a crescere. “Appena” del 3,6% – a fronte del 17,8% nel 2019 – ma tanto basterà a farne uno dei Paesi ad alto reddito pro-capite entro il 2023.
Sempre secondo le previsioni del CEBR, la Cina rimarrà comunque un Paese più arretrato rispetto a Stati Uniti ed Europa; in cui le condizioni di vita continueranno ad essere per lungo tempo peggiori.
“Non solo Cina” ha però avvertito il vice-presidente del CEBR. “Altre economie asiatiche beneficeranno del rallentamento occidentale per crescere maggiormente negli anni a venire”. Il XXI secolo, del resto, era, è e sarà il secolo asiatico.
Federico Kapnist