Alla Galleria d’Arte moderna “Carlo Rizzarda” di Feltre il 19 dicembre 2020 arriveranno i preziosi vetri d’autore della Collezione Carla Nasci-Ferruccio Franzoia: 800 pezzi che spaziano dal XVIII secolo alla contemporaneità, con uno speciale focus sulla produzione muranese e, in particolare, sui grandi “creativi” del vetro.
Sarà lo stesso architetto Ferruccio Franzoia a curare l’allestimento permanente della ricca raccolta all’interno dell’ultimo piano del palazzo che conserva le opere di Rizzarda. La nuova acquisizione è in perfetta continuità con il nucleo originario della Galleria. Molte creazioni di Rizzarda sono completate da preziosi elementi vitrei di manifatture muranesi, ci sono inoltre rari vetri di Carlo Scarpa.
La prima sala è dedicata all’esposizione della produzione della ditta costituita nel 1921 da Giacomo Cappellin e Paolo Venini, la Vetri Soffiati Muranesi Cappellin Venini & C. Figura centrale è quella di Vittorio Zecchin, primo direttore artistico della ditta, che con i suoi eleganti soffiati trasparenti ispirati al Rinascimento, impresse una svolta determinante nella produzione muranese coeva caratterizzata da un eccesso di ornamentazione.
Nella seconda sala sono esposti oggetti riferibili alla presenza a Murano di Carlo Scarpa, ideatore di forme e tessuti vitrei innovativi di grande successo, che nel 1926 iniziò con Cappellin una collaborazione durata fino al fallimento della ditta nel 1931. In seguito Carlo Scarpa passò alla Venini dove rimase fino all’interruzione dell’attività per colpa della guerra nel 1943 e per un breve periodo nel dopoguerra, fino al 1947.
Oltre alle opere di Scarpa la sala ospita esemplari della produzione Venini degli anni tra il 1925 e gli anni ’60 e una miscellanea di prodotti di altre ditte attive in laguna e di altri autori significativi che testimoniano l’alta qualità diffusa della produzione muranese. Vi si incontrano Napoleone Martinuzzi, Tomaso Buzzi, Tyra Lundgren, Paolo Venini, Massimo Vignelli, Fulvio Bianconi, Toni Zuccheri, Alfredo Barbini, Archimede Seguso, Flavio Poli, Tapio Wirkkala, Guido Balsamo Stella, Giuseppe Barovier e Guido Bin, pseudonimo di Mario Deluigi.
Non mancano contemporanei come i Santillana, Sergio Asti e Luciano Gaspari. Il terzo e ultimo spazio è dedicato ai vetri da mensa, beni di consumo destinati ad un utilizzo effimero e pertanto testimonianza particolarmente rara ed interessante. Gran parte dei pezzi in collezione fanno riferimento ai modelli creati da Zecchin negli anni ’20. Sono documentati esempi di vetri veneziani di età precedente, come un insieme di vetri Luigi XVI in cristallo sfaccettato con decorazioni in oro ed una campionatura di bicchieri storicistici con decoro di smalti policromi o incisi a ruota. Sono presenti anche cristalli da tavola di produzione non muranese di gusto Belle Époque e alcuni esempi di cristalleria boema commercializzati a Venezia dalla Compagnia Venezia Murano.