In un momento di forte disorientamento della società, alimentato dal persistere di una pandemia perniciosa, che sembra non voler mollare la sua presa, la Commissione pastorale della Diocesi polesana cerca di guardare oltre lo stato di emergenza che stiamo vivendo, indicando una via per un futuro economico prossimo, focalizzato sul rispetto dell’ambiente, la competenza e la solidarietà.
Un monito rivolto alla politica, ma anche alla società, affinché si riesca a trasformare una crisi drammatica, in un’imperdibile opportunità storica, lanciato attraverso un documento in linea con il magistero di Papa Francesco, del quale il vescovo Pierantonio Pavanello è interprete nel territorio.
“Una riflessione sulla nostra città e sul Polesine, che ci invita a indicare un programma ambizioso, fondato su innovazione, sostenibilità, valorizzazione delle eccellenze. Un salto oltre la crisi, non un ritorno allo status quo ante”, sottolinea l’organismo collegiale diocesano. Ci sono troppe cose da fare, non è più possibile sprecare tempo ed energie.
E così, nel tentativo di fornire una bussola, la Commissione elenca una serie di obiettivi verso i quali puntare: semplificazione della burocrazia; maggiori investimenti nella sanità pubblica, nella ricerca, nella scuola, nella cultura e nell’agricoltura; tutela della biodiversità; un ritorno alla dignità del lavoro e, soprattutto, “evitare l’incompetenza, l’inadeguatezza e il qualunquismo”.
“Le responsabilità devono essere equamente distribuite, fra chi governa e chi è all’opposizione, perché una giusta e necessaria dinamica democratica richiede prima di tutto di fondarsi sulle grandi virtù umane di chi aspira ad essere un costruttore”.