Con la mostra “La Fabbrica del Rinascimento. Processi creativi, mercato e produzione a Vicenza” allestita in Basilica Palladiana dall’11 dicembre 2021 al 18 aprile 2022 riprende il progetto del Comune di Vicenza che promuove grandi mostre nel monumento cuore dell’identità culturale della città candidata a Capitale italiana della Cultura nel 2024.
La mostra, curata da Guido Beltramini, Davide Gasparotto e Mattia Vinco, ricostruisce trent’anni dell’eccezionale vita artistica di Vicenza, dal 1550 all’inaugurazione del Teatro Olimpico nel 1585, grazie al genio dell’architettura Andrea Palladio, ai pittori Paolo Veronese e Jacopo Bassano e al grande scultore Alessandro Vittoria. Per l’occasione tornano in città, dopo secoli, alcuni dei capolavori assoluti di pittura, scultura e architettura del tempo, esposti lungo il percorso accanto a libri, arazzi, tessuti e oggetti preziosi.
Ad annunciarlo c’erano oggi in sala Stucchi a Palazzo Trissino il sindaco Francesco Rucco, l’assessore alla cultura Simona Siotto, il presidente della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza Enrico Hüllweck e il curatore Guido Beltramini.
“La città di Vicenza, candidata come Capitale italiana della Cultura 2024, prosegue il ciclo di mostre di rilievo internazionale finalizzate al rilancio della Basilica Palladiana – ha dichiarato il sindaco Rucco -. Nonostante le difficoltà imposte dalla pandemia globale, il nostro obiettivo rimane quello di valorizzare le eccellenze del territorio, coniugando originalità e attrattività delle proposte espositive. La mostra “La Fabbrica del Rinascimento. Processi creativi, mercato e produzione a Vicenza”, con prestiti provenienti dai musei più importanti del mondo, pone al centro dell’attenzione il Rinascimento della città che, da luogo di provincia, si trasforma in capitale della cultura grazie ai suoi eccezionali artisti, quali Andrea Palladio, Alessandro Vittoria, Paolo Veronese, Jacopo Bassano, e alla capacità imprenditoriale della nobiltà dell’epoca. È a questo grande progetto, realizzato con Cisa Palladio, Teatro Comunale e Marsilio arte, che anche oggi guardiamo per riaffermare la forza della città, già ricca di capolavori e istituzioni di prim’ordine, dalle Gallerie d’Italia al Museo Diocesano, dal Palladio Museum all’intera rete dei Civici Musei”.
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