È ormai chiaro, il coordinamento comunale del Pd di Rovigo si sta mettendo di traverso davanti al sindaco Edoardo Gaffeo e chiede a gran voce il rimpasto di giunta perché “le due assessore attribuite al Pd non sono state indicate dagli organi del Pd”. Il riferimento è a Mirella Zambello, che ha le deleghe ai servizi sociali, e a Erika Alberghini, che è la referente per lo sport, le associazioni e i giovani.
Nella mattinata del 14 dicembre, nella conferenza stampa, il segretario facente funzione Giacomo Prandini e la capogruppo consiliare Giorgia Businaro hanno portato l’attenzione su alcune questioni come l’acquisto o l’esproprio dell’ex ospedale Maddalena, l’Iras, il Tribunale, la gestione dei parcheggi, ma anche il carcere minorile in centro e infine la questione della necessità di un rimpasto di giunta.
I suggerimenti arrivano “nello spirito di collaborazione perché le intenzioni sono quelle di creare armonia e non divisione, con la volontà di operare a supporto del sindaco e della giunta e in piena sinergia con gli alleati di maggioranza”, dicono. L’obiettivo resta quello di portare a compimento il programma elettorale che si è guadagnato la fiducia dei cittadini, ma questo deve essere fatto con le persone che il partito riconosce.
Inoltre dal partito precisano a dire che “le due assessore che ci si ostina attribuirci sono state indicate come tecnici dal sindaco, senza un nostro parere. Tecnici erano e tecnici rimangono per quanto ci riguarda – spiega Prandini -. Noi siamo riusciti come partito a far entrare l’assessore Bernardinello, unico che possa rappresentare il partito che lo ha scelto”.
E adesso il consigliere comunale del Pd Giovanni Salvaggio, il lista per un posto viene invitato a scegliere: o fa il consigliere comunale, o sceglie l’opportunità professionale in Ascopiave “che noi non abbiamo negato e ostacolato, ma è chiaro che non può vedersi rinfacciare dall’opposizione il doppio incarico, noi siamo lì per dare il meglio di noi nella gestione della cosa pubblica”.
“Non compete al gruppo consigliare la decisione o i suggerimenti in merito agli assessori – spiega Businaro -, sono gli organismi di partito a proporre una rosa di nomi su cui il sindaco va a decidere. Il fatto che due assessori siano stati selezionati dal sindaco in base a curriculum ed esperienze personali e non su indicazione del Pd, seppur iscritte al Pd, necessita una valutazione da parte del partito sul loro operato”.
E se il sindaco decidesse tenerle in giunta? “Saranno valutazioni che farà il partito – chiude Prandini – Non c’è un ultimatum”.