L’eterna sfida tra Italia e Francia per quanto riguarda il mercato del vino entra in una nuova fase: i cocktail. Oggetto della contesa è stavolta il drink da aperitivo a base di Aperol (o Campari), seltz e Prosecco – ufficialmente inventato in Veneto un secolo fa e riconosciuto come cocktail dal 2011 – e ormai famoso e consumato in tutto il mondo.
Proprio per questo è finito nel mirino di LVMH, il colosso francese che si occupa di lusso, ma attraverso Moet Hennessy anche di liquori e vini, in particolare di bollicine. Tra i suoi marchi c’è dagli anni ’50 Chandon, un vino frizzante simile al Prosecco, venduto principalmente nei suoi Paesi di produzione e quindi Usa, Brasile, Argentina, Australia e Cina. Adesso però per Chandon è arrivato il momento di sbarcare sul mercato europeo.
E lo farà entrando direttamente nel mondo dei cocktail, che è in piena espansione e cresce cinque volte di più di quello del vino. Ma quello azzardato da LVMH è una vera e propria sfida ad una bevanda che ormai è diventata icona dello stile di vita italiano: lo spritz. Ebbene sì, perché entro maggio in Francia, Usa, Regno Unito, Germania e altri Paesi del Nord e dell’Est Europa lo Chandon arriverà sotto forma di spritz, con l’inequivocabile denominazione “Chandon Garden Spritz”.
Le bollicine usate sono quelle prodotte nei vigneti argentini, alle quali vengono aggiunte scorze d’arancia macerate. Lo spritz originale infatti viene sempre servito accompagnato da una fetta di arancia, ma i francesi giurano che un prodotto pre-confezionato possa comunque essere di qualità e aderente alle aspettative del consumatore: “Il Garden – sostiene la presidente di Chandon, Sibylle Scherer – è tutto tranne che un cattivo vino mascherato da aperitivo. Il risultato finale è molto equilibrato e gli ingredienti sono tutti di alta qualità”.
Apriti cielo! Basterà davvero questa trovata per mettere nell’angolo il Prosecco? Sarà molto difficile, visto che il vino veneto viene da anni di grande espansione e successo (ricordiamo anche il nuovo arrivato il prosecco rosè) e forse non è mai stato così popolare come adesso: nel 2015 ha superato il miliardo di euro di export, nel 2019 le colline dove viene prodotto sono state riconosciute come patrimonio UNESCO e sempre in quell’anno è diventato il vino italiano più consumato all’estero, soprattutto nel Regno Unito. Nel 2020, le bottiglie di Prosecco vendute nel mondo sono state 92 milioni, contro i 20 milioni dello Chandon (venduto principalmente in Usa e Argentina).