Finalmente la legge quadro sull’Autonomia arriva in Parlamento, incardinata dal Ministro Francesco Boccia nel Documento di Economia e Finanza, che sarà in discussione nel giro di due settimane.
Il Governatore Zaia, dopo uno stallo che è sembrato interminabile, commenta, che è un passaggio che aiuta, il segnale di un movimento concreto verso l’accordo, ma non ancora sufficiente.
Il DDL intitolato “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata” è stato inserito tra i cosiddetti “collegati”. Ma il passaggio importante sarà quello dell’accordo sulla bozza da mandare in Parlamento.
Ieri Stefano Bonaccini, a capo della Conferenza delle Regioni, in audizione in commissione per le questioni regionali della Camera, ha dichiarato la sua soddisfazione per la legge quadro a patto che vengano date delle garanzie temporali e ha chiesto in tal senso una forte accelerazione al governo.
Gli addetti ai lavori considerano questo passaggio importante, pur non cedendo a facili euforie. I punti cruciali rimangono le modalità di finanziamento, “secondo il principio della compartecipazione al gettito erariale, maturato nel territorio regionale e, soprattutto del superamento della spesa storica, arrivando ai fabbisogni standard”.
Erika Stefani, che sulla battaglia dell’Autonomia si era buttata anima e corpo, scontrandosi con il muro di gomma dei Pentastellati, ora, si chiede provocatoriamente, dove sia finita la contrarietà del Movimento 5 Stelle, ma commenta comunque positivamente il passo in avanti, che “sarà uno stimolo verso l’alto per l’efficienza di tutte le regioni”.