La musica ha un potere immenso. Ieri al Teatro alla Scala di Milano si è tenuta una Prima unica nel suo genere: niente pubblico, con gli abiti delle grandi occasioni, niente serata mondana, ma lo spettacolo era quello di sempre, l’emozione la stessa.
La prima inaugurazione senza pubblico, la prima senza un titolo d’opera, la prima volta di uno spettacolo solo in tv (su Rai1), con 24 star della lirica che hanno stregato il pubblico: ad ascoltare “…a riveder le stelle” erano ben 2 milioni e 608 mila spettatori.
Un concerto collettivo, con tante voci e un unico grido: la vita, come la musica, deve ripartire. Ogni aria cantata aveva interpreti d’eccezione, vestiti dai grandi stilisti e una scenografia virtuale, fatta di luci, colori e immagini suggestive.
Ecco allora il vortice di piume de ‘La donna è mobile’ interpretate da Grigolo, le immagini di Pertini, Mandela e Gandhi mentre Domingo canta Andrea Chenier e la cascata d’acqua che allaga il boccascena per Rigoletto e ancora l’Habanera di Carmen interpretata da Marianna Crebassa in abito scarlatto, o il treno innevato del Don Carlo, con le interpretazioni di Ildar Abdazakov e Ludovic Tezier.
Non un classico gala ma un nuovo format, in cui brani nuovi o di autori famosi (da Hugo a Sting, passando per Ezio Bosso e Montale), recitati da attori come Caterina Murino e Massimo Popolizio, hanno fatto da introduzione alle arie.
È un messaggio di speranza in musica: si parte dal tema della maledizione di Rigoletto per arrivare alla catarsi di Guglielmo Tell. Per dire che riusciremo ‘…a riveder le stelle’ ., come recita il titolo dello spettacolo. Un unicum che il maestro Riccardo Chailly spera di non dover ripetere, perché in fondo la mancanza del pubblico si sente.
Una serata “straordinaria”, ha detto il sovrintendente Dominique Meyer, con talmente tanti artisti che dallo spettacolo tv è stato tagliato il duetto dalla Walkure di Wagner, perché si sarebbero sforati i tempi.
“Non si poteva assolutamente non fare la Prima, ma non si poteva fare quella classica per cui questa mi pare la migliore soluzione” ha detto il sindaco Giuseppe Sala, che è presidente del teatro. Una prima che entrerà nella storia del teatro.
Anche questa volta, come ci si aspettava, le critiche non si sono fatte attendere, ma alla fine è mancata solo un’unica cosa, l’applauso del pubblico.