Geox, la multinazionale della “scarpa che respira”, ha annunciato la chiusura di una serie di punti vendita negli Stati Uniti e in Canada.
A causa della crisi indotta dal Covid-19, le vendite in quell’area hanno avuto una forte contrazione, solo in parte compensata dall’e-commerce, cresciuto del 104%.
Il calo dei flussi turistici e le forti restrizioni imposte per l’accesso ai gradi centri commerciali, hanno inciso pesantemente sulle vendite dei negozi di tutte quelle città a forte vocazione internazionale, come New York , Toronto o Vancouver.
Nel primo semestre 2020, i ricavi della società sono stati di 243,6 milioni di euro, con una flessione del 39%, rispetto all’anno precedente. In Canada e negli States sono state registrate perdite attorno al 50%.
Così la diminuzione delle vendite, sommate ai forti costi di locazione e del personale, porteranno alla chiusura di molti negozi, modificando lentamente, ma inesorabilmente l’aspetto delle nostre città e della nostra economia, mettendo in crisi anche tutto l’indotto.
Sono già molte le banche e le aziende che hanno scelto di continuare a far lavorare una parte dei loro dipendenti da casa, riorganizzando gli uffici e gli spazi, in un modo nuovo e condiviso, presentato come desk-sharing.