Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha nuovamente chiesto alla Germania che venissero fornite prove, da parte dei medici, per avvalorare la tesi dell’avvelenamento di Alexey Navalny. Invano.
Nel mentre, la giustizia russa faceva il suo corso. E ha condannato il blogger a 3 anni e mezzo di carcere per aver infranto – ben 50 volte, tra il 2018 e il gennaio 2021 – i termini della libertà vigilata. Libertà vigilata a cui Navalny era sottoposto a causa di una condanna per appropriazione indebita ai danni di due aziende, tra cui la francese Yves Rocher. Questa condanna è al centro di una contesa tra Mosca e Bruxelles; giudicata “pretestuosa e politica” da parte dell’Unione Europea, è ritenuta fondata, invece, secondo le autorità russe.
In virtù del tempo già scontato in libertà vigilata, Navalny ha di fronte a sé “solo” due anni e mezzo di carcere. Contro cui potrà appellarsi entro dieci giorni. E mentre fanno scalpore le voci su alcuni presunti versamenti in bitcoin, arrivati dall’estero nei conti correnti della fondazione presieduta dal blogger (la FBK, Fondazione Anti Corruzione), qualche centinaio di manifestanti ha protestato a Mosca poco dopo la sentenza di condanna.
Ma se l’interesse in Russia per la vicenda Navalny non è così ampio, questa rischia di avere invece grandi risvolti a livello internazionale e geopolitico. Il presunto avvelenamento del blogger sta venendo utilizzato come cavallo di Troia per irrompere nell’imminente completamento dell’opera North Stream 2. Ed è evidente, date le tempistiche, come la vicenda Navalny ed il suo clamore mediatico e diplomatico non possano essere del tutto casuali. Gli Stati Uniti hanno dichiarato che il gasdotto non deve essere completato, pena nuove sanzioni contro l’UE; e a complicare ulteriormente le cose per l’accordo russo-tedesco, ci si è messa la Francia. Macron ha infatti spalleggiato la proposta americana; timorosa, probabilmente, di vedere il suo grande rivale europeo portare in porto un affare di simile importanza.
Il peso internazionale di Navalny è in rapida crescita; e nonostante quello politico, in Russia, sia inversamente proporzionale, la sua vicenda avrà effetti importantissimi sui rapporti tra Occidente e Russia nei mesi a venire.
Federico Kapnist