La neve la sua parte l’ha già fatta, è arrivata. Ciò che ora preoccupa l’Associazione nazionale degli Esercenti Funiviari del Veneto, è se il piano messo a punto, per lo sci al tempo del virus, riuscirà ad ottenere il placet del Governo. La partita è nazionale, ma la nostra Regione è in primissima linea, con 17 imprese, 80 impianti, circa mille dipendenti e 60 milioni di fatturato, al netto dell’indotto.
I preparativi per la stagione invernale, già avviati, adesso dovrebbero subire un’accelerata e, gli addetti ai lavori non sanno ancora se attrezzarsi con i cannoni sparaneve o se assumere gli stagionali. Gli stessi sciatori rimangono in attesa di vedere come evolverà la situazione. Così tutto rimane sospeso.
Gli imprenditori della montagna si sono ingegnati in mille modi per adeguarsi a tutte le norme anti-covid, in primis la possibilità di acquisto online degli Skipass per decongestionare le casse. La piattaforma delle richieste si è basata sul modello austriaco, con regole “morbide” sul tragitto verso le piste e, rigide all’interno di baite e bar, dove si annidano i rischi maggiori di contagio.
Come ha voluto spiegare Renzo Minella, di Anef Veneto: “Abbiamo inviato alla Conferenza Stato-Regioni, al Mit e ai Governatori un documento per l’omogeneità delle regole. La faccenda è urgente, perché dobbiamo iniziare a produrre la neve e capire quali saranno le regole d’ingaggio”.
Quello che in buona sostanza si chiede al governo, è di decidere, di dare un indirizzo. La sfida sugli sci è cruciale per tutta l’economia della Montagna ed è bene che il governo lo tenga a mente.
Da domani, lunedì 19 ottobre, saranno in vendita i biglietti per i Campionati del Mondo di Sci Alpino, in programma a cortina dal 7 al 21 febbraio 2021.