Dopo 15 mesi di chiusura, oggi riapre finalmente l’aeroporto Canova di Treviso e sarà un doppio inizio perché, oltre ad accogliere i tanti viaggiatori, diventerà hub di Ryanair, con un investimento di 200 milioni di euro. Comincerà con 16 voli nel primo giorno (otto in arrivo, otto in partenza), un momento molto atteso sia dai turisti che dai trevigiani e da un migliaio di lavoratori diretti e dell’indotto.
La struttura è sempre rimasta operativa, ma il traffico di Save era stato concentrato su Venezia, aeroporto già sottodimensionato rispetto ai dati 2019. Ora Treviso riparte, sperando che sia una rinascita totale e senza ulteriori stop. “Riprenderemo con gradualità, non abbiamo ancora contezza del numero dei voli – ha spiegato dieci giorni fa Corrado Fischer, direttore operativo di Save -. Il vettore di riferimento ha messo a disposizione una stagione ricca con destinazioni interessanti e, stando al trend degli aspetti epidemiologici e l’importante campagna vaccinale, auspichiamo che l’estate possa essere densa di soddisfazioni. Dalle prime stime sul settore aeroportuale però, a livello generale, i livelli del 2019 si rivedranno nel 2024“.
Prima della pandemia il Canova aveva toccato i tre milioni di passeggeri, numeri ancora lontani. “Treviso è l’aeroporto veneto rimasto chiuso più a lungo – continua Fischer -. Per noi è stato un colpo al cuore ma siamo stati costretti a questa scelta dalla totale assenza di traffico. Ora ci sono l’entusiasmo e la voglia di ripartire e riattivare la macchina. La speranza nostra e di tutti i collaboratori è che dopo la ripartenza ci sia una continua crescita”.
Il Canova attende inoltre il masterplan di Save, un progetto di miglioramento infrastrutturale, ambientale, in ambito di servizi e viabilistico da 54 milioni di euro.