Sarà il primo anniversario senza la guerra in Afghanistan lanciata poche settimane dopo contro la rete di Osama bin Laden (e i talebani che gli avevano dato rifugio), la più lunga della storia americana. E proprio il caotico ritiro deciso da Biden la prossima settimana sarà sotto i riflettori del Congresso con la prima audizione del segretario di Stato Antony Blinken.
La sequenza dei due attacchi terroristici
Tutti ci ricordiamo dove eravamo e cosa stavamo facendo quell’11 settembre. Fu un attacco inimmaginabile ai simboli del potere finanziario e militare dell’America, un colpo senza precedenti a quello che rappresentavano i Paesi occidentali, che si è protratto fino al recente ritiro dall’Afghanistan.
Biden promette che le 2.977 vittime “non saranno mai dimenticate”, insieme alla “stessa tenacia con cui noi difendiamo i valori americani che sono la radice della nostra forza”. E invita a riflettere sulla libertà e la tolleranza, “parte del nostro carattere americano”.
Oggi il presidente, insieme alla first lady visiterà tutti e tre i memoriali degli attacchi, come fece Barack Obama nel 2011 per il decimo anniversario: il memoriale di Ground Zero, dove crollarono le Torri gemelle sventrate da due aerei, quello di Shanksville in Pennsylvania, dove precipitò il volo diretto contro il Campidoglio grazie alla rivolta dei passeggeri, e il Pentagono, bersaglio di un quarto velivolo. Tutta l’America si fermerà per ricordare, con cerimonie, preghiere, fiaccolate, rintocchi di campane, concerti come il Requiem di Verdi al Met con 500 posti riservati ai familiari delle vittime.
I media americani non mancano intanto di rimarcare le ombre di questi 20 anni, dopo i quali sempre più americani pensano che il Paese sia cambiato in peggio e sia meno sicuro, secondo un sondaggio del Washington Post: il fallimento dell’intelligence per non aver saputo sventare gli attentati, i ritardi di un processo a Guantanamo alla mente degli attacchi, i pantani militari in Afghanistan e in Iraq con le torture nel carcere di Abu Ghraib, la crescita del razzismo e dell’islamofobia e il trionfo sul web delle teorie cospirative (a partire dal crollo delle Torri Gemelle).