È partita la raccolta firme in tutta Italia da recapitare al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: Confesercenti c’è e si fa sentire. “Le attività economiche sono sottoposte a restrizioni ormai da 395 giorni e ogni giorno di chiusure in zona rossa brucia ulteriori 80 milioni di euro di fatturato. L’accelerazione della campagna vaccinale è necessaria ma non basta. Le imprese hanno bisogno di sostegni adeguati, di credito immediato e di un piano per ripartire in sicurezza”.
È questo l’appello lanciato dal vicepresidente di Confesercenti Venezia Rovigo,Vittorio Ceccato, a sostegno di “Portiamo le imprese fuori dalla pandemia”, la giornata di mobilitazione nazionale organizzata dall’associazione di imprese per oggi, mercoledì 7 aprile.
“La misura è colma, viviamo un disagio palpabile, non c’è correlazione tra contagi e chiusure, non ci sono esempi di commercianti, ristoratori, ammalati di Coronavirus, vi sono invece esempi tra corrieri e spedizionieri a supporto della consegna di merci vendute online. Chiaro che se dobbiamo rimanere chiusi per forza, l’alternativa per i consumatori rimane l’acquisto su Amazon” afferma Ceccato.
Inoltre continua il vicepresidente “negozi chiusi e supermercati strapieni è una pratica sbagliata, creata dal governo. Il sistema Paese deve capire che negozi chiusi significano famiglie senza reddito, una categoria senza colpe, massacrata, una autentica emergenza sociale”.
“I sostegni o ristori sono da barzelletta, abbiamo proposte sulla fiscalità – conclude Ceccato – sul credito alle imprese, sulle modalità di vendita, anche per gli ambulanti. Proposte concrete perchè le imprese sono il motore dell’economia e del lavoro”.