Piazza Bra, venerdì 2 aprile, ore 15. “L’unico vaccino per le aziende è il lavoro”, ha detto intervendendo dal palco Paolo Bianchini, leader di Mio (Movimento Imprese Ospitalità), che ha organizzato la manifestazione, insieme alla Corporazione degli esercenti del centro storico di Verona. In piazza centinaia piccoli imprenditori, artigiani, commercianti e lavoratori, le cui attività sono state fortemente penalizzate dal Covid e dalle restrizioni.
Bianchini ha confermato per il 6 aprile una nuova manifestazione nazionale a Roma e poi dal 7 aprile il movimento Mio chiede di aprire per protesta quelle attività che attualmente sono rimanere chiuse per limitare le possibili occasioni di trasmissione del virus. “Abbiamo deciso di aprire il 7 aprile e ci hanno accusato di essere cospirazionisti o di essere negazionisti del Covid – ha dichiarato -. Noi non lo neghiamo e io sono stato 21 giorni isolato in casa perché contagiato. Però la vita deve continuare”.
La piazza è stata attraversata da un forte grido di rabbia, la richiesta una sola: tornare ad operare in sicurezza. “Lasciateci lavorare” è stato infatti il ritornello che ha accompagnato tutta la protesta, con una serie di testimonianze lungo il Liston, aperte dall’intervento del sindaco Federico Sboarina, che però è stato duramente fischiato dai presenti, stanchi forse di una politica che non ha fatto abbastanza.
In piazza anche i rappresentanti del mondo della politica veronese e regionale (Bozza, Valdegamberi, l’ass. Bassi, l’ex sindaco Tosi e Croce di Prima Verona) che hanno dimostrato la loro vicinanza ai manifestanti e adesso chiedono maggiore attenzione verso le P.Iva e tutte le categorie produttive veronesi.