Sono state moltissime le ricerche in questo ultimo anno per trovare medicinali adatti a contrastrare il Covid. Infatti, nonostante la malattia si manifesti inizialmente come una forma respiratoria, la trombosi è un segno distintivo della maggior parte dei casi gravi e critici di Covid-19. Da mesi quindi gli scienziati di tutto il mondo cercano di capire se farmaci con un effetto antipiastrinico, come l’Aspirina, possono giocare un ruolo importante nel prevenire la polmonite grave da Sars-Cov2.
Nei giorni scorsi l’Aifa e l’istituto Spallanzani hanno approvato lo “Studio multicentrico randomizzato controllato in doppio cieco su uso di Acido acetilsalicilico nella prevenzione della polmonite grave da Sars-Cov2 nei pazienti ospedalizzati (Asperum)”. Il lavoro è stato disegnato da Pietro Minuz dell’università di Verona e direttore della Medicina Generale C dell’Aoui, assieme a Marco Cattaneo dell’università di Milano, ospedale San Paolo e a Roberto Leone farmacologo dell’università di Verona. Collaborano alla ricerca Claudio Micheletto, Evelina Tacconelli e Cristiano Fava dell’Aoui di Verona Gian Marco Podda e Simone Birocchi dell’università e dell’ospedale San Paolo di Milano.
Durante la sperimentazione, saranno somministrati 100 mg al giorno di farmaco a pazienti ricoverati per polmonite da virus Sars-Cov2 non grave per verificare se, inibendo l’azione delle piastrine, lo stesso può prevenire l’aggravamento della malattia riducendo il numero di pazienti le cui condizioni peggiorano.
È stato infatti osservato che i pazienti con polmonite Covid-19 che già assumevano per altri motivi acido acetilsalicilico presentano una probabilità dimezzata di progressione verso una più grave insufficienza respiratoria che richiede ventilazione meccanica e passaggio in terapia intensiva, senza evidenza di un maggior rischio di sanguinamento.
“L’ipotesi alla base dello studio clinico che sta per iniziare è che nell’ambito di Covid-19 le piastrine siano attivate con un meccanismo dipendente dall’infiammazione – spiegano i coordinatori dello studio -. La profilassi antitrombotica con basse dosi di acido acetilsalicilico instaurata precocemente nei pazienti con polmonite non clinicamente grave, come sono quelli accolti in reparti di degenza ordinaria, può ridurre l’incidenza di trombosi polmonari e, di conseguenza, del danno respiratorio e multiorgano contribuendo a migliorare l’esito clinico da virus Sars-Cov2. La prevenzione dell’attività trombogenica delle piastrine mediante acido acetilsalicilico potrebbe prevenire l’aggravamento dei pazienti Covid-19. Tanto più precoce è l’inizio del trattamento rispetto all’ospedalizzazione e quindi alla presentazione conclamata della polmonite, tanto maggiore dovrebbe essere il beneficio atteso”.