Riparte il confronto dei sindacati con il governo, un dialogo che si annuncia serrato, proprio in previsione della nuova manovra. Alla vigilia dell’incontro di Cgil, Cisl e Uil con il premier Mario Draghi, gli occhi dei sindacati sono puntati non solo sul tema della salute e della sicurezza, ma anche sugli investimenti del Pnrr e la fine del blocco dei licenziamenti, e sulle riforme in arrivo: riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, del fisco e delle pensioni.
Resta aperta anche la discussione sul salario minimo, sostenuta dall’asse Pd-M5s-Leu, su cui sindacati e Confindustria mantengono le loro posizioni sulla via della contrattazione. Sul tavolo ci sono tante questioni e riforme che vanno affrontate in tempi stretti: in modo che vi sia la possibilità di un confronto “vero”, di una discussione capitolo per capitolo e non una “semplice” informazione da parte del governo su decisioni già prese, come dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in conclusione della tre giorni a Bologna “Futura 2021.
D’accordo con lui i leader di Cisl e Uil: Luigi Sbarra chiede un “confronto strutturale” e Pierpaolo Bombardieri rimarca di essere “pronti e subito” a sedersi al tavolo. In questi giorni arriva in Consiglio dei ministri la Nota di aggiornamento al Def (Nadef) che delinea il quadro della finanza pubblica e certificherà una previsione di crescita per quest’anno intorno al 6%.
Resta aperto poi il fronte salari. I sindacati ma anche Confindustria rimarcano la linea secondo cui il salario minimo va definito nei contratti e non per legge: “Abbiamo la stessa posizione, siamo per rafforzare la contrattazione perché garantisce tutti, e l’esempio ci viene da Ita”, afferma il presidente degli industriali, Carlo Bonomi. Che torna sul Patto, giudicando “positiva la risposta” data dai sindacati, e anche sui partiti, chiedendo che “il gioco delle bandierine non metta a rischio le riforme” che il Paese aspetta da anni.
Sul salario minimo vanno definiti il ruolo dei Ccnl e la soglia minima, che potrebbe aggirarsi sui 9 euro l’ora: Sbarra ripete che “un salario orario per legge darebbe la stura a moltissime aziende di uscire dai contratti nazionali”. “La direttiva europea ha l’obiettivo di estendere la contrattazione. Per noi il salario minimo è quello dei minimi contrattuali”, dice Bombardieri. Direttiva europea che richiama il commissario europeo al Lavoro, Nicolas Schmit: “L’Ue chiede agli Stati membri di aumentare i salari”.