Un discorso più lungo del previsto, crica 50 minuti, nel quale il presidente Draghi ha elencato le priorità del suo governo e ha ricordato la cornice di valori all’interno della quale si muoverà, Europeista e Ambientalista. Più volte durante il suo intervento il presidente ha fatto riferimento ai giovani, che sono il futuro del nostro Paese.
“Il virus è nemico di tutti – ha detto Draghi -. Il mio primo pensiero va a coloro che soffrono a causa della pandemia, e che affrontano le difficoltà della crisi economica, siamo consci del loro enorme sacrificio”. Il governo infatti “farà le riforme e affronterà le emergenze” chiarisce Draghi, che dice di non aver mai provato, anche nei precedenti (e prestigiosi aggiungiamo) incarichi professionali una “emozione così intensa e responsabilità così ampia”.
Il neo presidente non dimentica di ringraziare il suo predecessore, Giuseppe Conte, al quale i 5Stelle tributano un lungo applauso in pieidi. Draghi rispetto al governo ci tiene a precisapre che “è semplicemente il governo del Paese non ha bisogno di un aggettivo che lo definisca, alle forze politiche è stata chiesta una rinuncia per lavorare insieme. Queso è lo spirito repubblicano – sottolinea-. La crescita di un’economia non dipende solo da fattori economici, dipende dalle istituzioni e dalla fiducia dei cittadini”.
Inoltre dice che non ritiene che il suo Governo rappresenti il “fallimento della politica, nessuno fa un passo indietro rispetto alla propria identità, ma uno avanti per lavorare insieme senza pregiudizi e senza rivalità”. Un passaggio apprezzato da varie forze politiche gli hanno tributato un applauso.
“Prima di ogni appartenenza – dice infatti Draghi – viene il dovere della cittadinanza. Noi oggi tecnici e politici siano cittadini italiani pronti a lavorare per il Paese. Questo è lo spirito del mio governo”. Un governo che si fa promotore della ricostruzione del Paese. “Mi sono domandato se stiamo facendo tutto quello che possiamo per loro, loro sono i nostri figli, i nostri nipoti, il nostro futuro”. E in questo senso insiste sulla valorizzazione del capitale umano, della formazione, dell’università, della scuola e della cultura. E sottolinea come il debito pubblico aumenti quando non si investe bene, ma sprecando le risorse.
Inquadra inoltre la sua azione di governo in un’ottica europeista, spiegando come l’Italia sia una grande potenza economica e culturale, “della quale spesso gli altri hanno un’opinione migliore di quella che abbiamo noi. Dobbiamo essere più orgogliosi, più giusti nei confronti del nostro Paese“, dice il premier che di rapporti internazionali ne ha intessuti tanti con vari leader europei e non solo.
Poi Draghi torna a parlare della pandemia che pesa sul tessuto sociale, ha causato la perdita di lavoro e l’aumento della povertà. “Gli occupati sono scesi, in particolare contratti a termine e autonomi, soprattutto tra giovani e donne”, dice il premier soffermandosi sulla disuguaglianza nella distribuzione del reddito.
I dati restano impietosi e Draghi chiarisce che: “L’Italia potrà tornare a livelli pre Covid a fine 2022, stiamo pagando ancora gli effetti delle crisi del 2008-09 e 2013”.
Poi torna a parlare dei giovani, della Dad e delle disuguaglianze nell’apprendimento: di oltre 1milione e 690mila studenti, solo il 61% ha avuto assicurato il servizio attraverso la didattica a distanza. Il rischio di dispersione scolastica è un problema reale. Parla anche di rivedere i percorsi educativi con nuove materie e metodologie, dove le materie scientifiche siano affinacate dal patrimonio umanistico che possediamo.
Quindi si pensa ad una nuova organizzazione degli istituti tecnici, che saranno chiamati a produrre i professionisti fondamentali per le sfide digitali e green dell’Italia. Globalizzazione, rivoluzione digitale e transizione ecologica infatti stanno cambiando il mondo e investendo anche il mondo della ricerca e dell’università.
Il primo obiettivo del governo è quello della vaccinazione, ottenere dosi in quantità sufficienti e distribuirle efficacemente (facendo ricorso a medici, forze dell’ordine e protezione civile). Quello di vaccinarsi lo ritiene un gesto importnate per evitare che “insorgano altre varianti del virus”. In questo senso pensa ad una riforma della sanità, orientata a rafforzare e ridisegnare la sanità territoriale in modo da garantire livelli essenziali di assistenza.
“Quando usciremo e usciremo dalla pandemia – dice Draghi – che mondo troveremo?” Non sarà più come prima, “ci troveremo ad affrontare sfide poliedrica che vedono al centro l’ecosistema in cui si svilupperanno le nostre azioni”. Parla quindi di un nuovo modello di turismo che deve preservare il territorio e le città d’arte.
Delle attività economiche in difficoltà dice: “alcune andranno aiutate, altre accompagnate nel cambiamento”, un cambiamento che vuol dire orientare a nuovi sviluppi e settori d’impresa. Un riferimento al fatto che non saranno dati aiuti a pioggia, ma ci saranno sostegni funzionali alle varie imprese.
In questo senso parla di aiuti ai lavoratori, sopratutto a quelli che hanno perso il posto che vanno tutelati con politiche attive del lavoro, assegno di riallocazione e centri per l’impiego efficienti. Draghi parla quindi del divario di genere, un problema molto sentito in Italia e dice che: “non serve tanto il rispetto delle quote rosa, quanto garantire parità di situazioni competitive, bisogna superare la scelta tra famiglia e lavoro”. Affermazione seguita dagli applausi.
E poi il premier parla del Next Generation Eu che “impatterà più settori in maniera coordinata”, sottolineando come le risorse spese dovranno puntare a far crescere il Paese; e sollecita il parlamento in quanto la scadenza per presentare il piano è fissata a fine aprile.
Al centro del piano restano innovazione, digitalizzazione, competitività, cultura, formazione, ricerca, equità di genere e salute, lo scopo di Draghi sarà quindi, come da lui chiarito, riformare il programma e stabilire obiettivi strategici e riforme, non tanto per i prossimi anni, ma per il prossimo decennio.
Draghi da economista nota inoltre una cosa: “Non è che in Italia in questi anni non si sia cercato di approntare delle riforme, ma sono state mosse dall’urgenza del momento e mancavano invece di visione e competenza”. Tra gli argomenti più attesi in questo senso la riforma del fisco “passaggio decisivo, è l’architrave della politica di bilancio, serve una revisione profonda dell’irpef, razionalizzare e semplificare il prelievo, spingere sulla progressività e contrastare l’evasione fiscale”.
Si sofferma poi sulla riforma della Pubblica amministrazione che “non si può procrastinare”, bene il lavoro fatto in questo periodo di emergenza, ma conosciamo le difficoltà del sistema. Una riforma che deve passare dall’implementazione delle nuove tecnologie e da nuove modalità di assunzione.
Poi il premier si sofferma sulla riforma della giustizia che deve “aumentare l’efficienza del sistema giudiziario”, e quindi smaltire l’arretrato, gestire meglio i carichi di lavoro e conformare le procedure dei vari tribunali.
Draghi parla poi del suo governo “europeista e atlantista, in linea con gli ancoraggi storiche dell’Italia” e dei rapporti con i vari stati europei Francia e Germania in primis, ma anche con quelli con i quali condividiamo una comune sensibilità mediterranea, Spagna, Grecia, Malta e Cipro. Il passaggio serve anche per definire azioni comuni per problemi come quello delle migrazioni che devono essere affrontati in ottica europea.
Poi parla del fatto che l’Italia abbia quest’anno, per la prima volta, la presidenza del G20, che si focalizza su tre parole chiave, Peolple, Planet e Prosperity, che sono una sorta di dichiarazione d’intenti per i leader mondiali.
E conclude “Oggi l’unità non è un’opzione è un dovere – dice tra gli applausi – legato da quello che ci unisce tutti, l’amore per l’Italia”.