Il Governo ha deciso che le grandi navi non passeranno più per Venezia, ma verranno dirottate almeno temporaneamente a Marghera.
Con una nota congiunta dei ministri Roberto Cingolani per la Transizione ecologica, Dario Franceschini per la Cultura, Massimo Garavaglia per il Turismo ed Enrico Giovannini per le Infrastrutture e Mobilità sostenibili, è stata annunciata la decisione sull’annosa querelle del passaggio delle grandi navi nel bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca.
La città in generale è contro i “grattacieli del mare”, per tante ragioni, non ultima quella delle tante tragedie sfiorate negli anni. Da tempo infatti si susseguono le proteste dei “No-Grandi-Navi”, spesso delle vere e proprie battaglie navali, appoggiate da buona parte della cittadinanza.
D’ora in poi le grandi navi dovranno entrare attraverso la bocca di Malamocco, per percorrere il Canale dei Petroli, puntando direttamente al porto commerciale di Marghera, come del resto era già stato proposto dal Comitato interministeriale per Venezia, noto come “Comitatone”, nel dicembre scorso.
“Al fine di tutelare un patrimonio storico-culturale non solo italiano, ma del mondo intero, i ministri hanno concordato di dirottare in via temporanea il traffico delle grandi navi da Venezia verso Marghera”, spiega una nota.
Ora bisognerà avviare i lavori per adeguare le banchine destinate ad accogliere i croceristi, secondo la filosofia dei cosiddetti “approdi diffusi”. I terminal container individuati allo scopo sarebbero Tiv e Vecon. Il passaggio avverrà solo quando saranno completati i lavori, per i quali sono previsti circa sei mesi di cantieri.
Nella messa a punto delle nuove banchine, dovrà essere tenuto nel giusto conto anche l’aspetto sanitario, per la necessità di allestire aree specifiche per i tamponi. Trattandosi di una soluzione transitoria, è stato deciso di indire un concorso di idee internazionale per la ricerca del miglior progetto per una soluzione strutturale e definitiva fuori dalla Laguna.
Al momento l’unico progetto completo già presentato è il “Duferco-De Piccoli”, che prevede un terminal alla bocca di porto del Lido, ma che sarebbe inviso al Porto e al comune di Cavallino-Treporti.
Nel frattempo il settore della crocieristica è praticamente fermo da un anno a causa della pandemia e anche le poche navi ancora in circolazione hanno comunque deciso di non fare scalo a Venezia. Per il momento si ipotizza una piccola ripresa verso l’estate, anche se, come fa sapere Galliano Di Marco, direttore di Vtp, la società di gestione del terminal crociere lagunare, “per un ritorno ai livelli pre-covid, bisognerà attendere il 2025”.