Il presidente Massimiliano Fedriga ha convocato ieri in seduta straordinaria la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. All’ordine del giorno le valutazioni sul Decreto Legge Covid-19 approvato dal Consiglio dei Ministri il 21 aprile 2021. “La nostra priorità come Regioni – ha spiegato il presidente della Conferenza – è quella del coprifuoco. Abbiamo proposto all’unanimità un miglioramento della bozza del decreto, con la richiesta dello spostamento del coprifuoco dalle 22 alle 23. Pensiamo ai ristoranti, andando a cena fuori nei locali consentiti dovremmo andare via alle 21.30, non penso che rappresenti un serio rischio spostarlo di un’ora”.
Intanto, durante la Conferenza delle Regioni, sono state aggiornate le Linee Guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative, ha fatto sapere lo stesso Fedriga. Il testo, che aggiorna ed integra il documento approvato il 15 aprile scorso ,è stato trasmesso ai ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini. Nel ribadire che le “decisioni relative al calendario delle possibili riaperture sono di competenza del Governo”, Fedriga auspica che “qualora la situazione epidemiologica lo consenta e nel rispetto di tutte le regole di prevenzione, anche i settori previsti in questo aggiornamento delle Linee Guida possano gradualmente riprendere le loro attività e vedersi così garantiti i necessari margini di programmazione”.
La Conferenza ha quindi deciso di inviare una lettera al presidente del Consiglio, Mario Draghi, per sottoporre alla sua attenzione alcune proposte prioritarie – tra queste la modifica del coprifuoco e della percentuale di presenze a scuola – rispetto alle misure in via di adozione con il prossimo Decreto Legge, dando la disponibilità per un incontro urgente prima della pubblicazione del provvedimento.
Sulle riaperture interviene anche il presidente del Veneto Luca Zaia che dice: “Tutti possono cambiare idea, ora al decreto sulle riaperture serve un tagliando”, in modo da permettere una giusta e studiata ripartenza dei vari settori ora penalizzati dalle chiusure.
Le regole per le riaperture saranno modificabili, soprattutto in base alla curva dei contagi e alla campagna vaccinale. Lo preannunciava, ieri, anche il presidente della Regione, Luca Zaia: “Spero vivamente che il Presidente del Consiglio prenda in mano questo dossier e che si arrivi a una revisione”.
“Qualcuno andrebbe in vacanza o comprerebbe un pacchetto di viaggio col rischio di chiudersi in tenda del campeggio o in albergo alle 22? – si chiede Zaia -. La mia non è una posizione da pasdaran ma la prima industria del Veneto è il turismo con 18 miliardi di fatturato, 72 milioni di presenze e il 68% rappresentato da stranieri. Si mette a rischio la nostra stagione turistica: non esiste”. Critica la posizione, invece, della Cgil: “È sconsiderata la polemica delle Regioni, Veneto compreso, che chiedono meno studenti in classe e più movida nelle piazze”, attacca il segretario Christian Ferrari.
I dati sanitari restituiscono però dei dati incoraggianti con l’indice Rt a 0,71, l’incidenza sui tamponi fatti al 2,82% e i ricoverati sono 1.311, meno della metà rispetto allo scorso dicembre di cui, in calo, le terapie intensive a 198. “Siamo di fatto in zona gialla” dice soddisfatto Zaia, in attesa che la conferma venga ufficializzata in giornata.