Niente e nessuno potrà ribaltare il verdetto delle urne e far tornare Donald Trump alla Casa Bianca; ma è pur vero che, in questo weekend, l’ex presidente si è potuto togliere qualche sassolino dalla scarpa.
Il primo, più importante, consiste nell’aver schivato la seconda accusa di impeachment. Iniziato il 9 febbraio, in appena 5 giorni il processo si è concluso con 57 voti a favore della condanna e 47 contro. Risultato: non si è riusciti a raggiungere i 2/3 della maggioranza necessari e quindi Trump, nonostante il fuoco amico proveniente dal suo partito, è stato assolto dall’accusa. Pesante. Perché i suoi avversari lo incolpavano di aver istigato l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio scorso; e che avrebbe lasciato, in caso di condanna, una macchia indelebile sul tycoon, sulla sua presidenza e soprattutto sulle sue velleità politiche di candidarsi nuovamente alle elezioni del 2024.
Ma un’altra grande soddisfazione viene dallo scandalo che sta scuotendo in questi giorni il Partito Democratico ed il potente governatore di New York, Andrew Cuomo. Nelle prime fasi della pandemia, poco meno di un anno fa, mentre Trump prendeva sotto gamba il dilagare del virus, Cuomo faceva bella figura ergendosi a paladino della scienza e della medicina. Trattando con estrema serietà le prime fasi dell’emergenza, denigrando l’operato del presidente e adoperandosi per tutelare la popolazione impaurita. Ebbene, come talvolta accade quando qualcuno “dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio”, Cuomo si è rivelato essere non la persona pura e cristallina che sembrava, anzi.
In un Paese con mille contraddizioni, ma che non accetta le bugie da parte di chi occupa una posizione di potere, Cuomo – smascherato da un video in cui parla la sua segretaria – ha avuto la grave colpa di aver mentito sul numero dei morti legati al Covid nelle case di riposo. Peggio ancora, lo ha fatto per meri calcoli politici; per evitare cioè che il frutto della sua mala gestione, a fronte di una sbandierata efficienza, avvantaggiasse i repubblicani. Non pago, il governatore italo-americano ha pensato bene di compiere alcune acrobazie che hanno lasciato basiti; passando dall’idolatrare scienza e scienziati, ed essere paladino della mascherina e delle misure anti-contagio, di fronte all’inevitabile dilagare del virus ha pensato bene di scaricare rabbia e colpa della pandemia sugli stessi scienziati e sulla popolazione.
Il paladino dem è caduto vittima della sua stessa politica; ed oggi viene attaccato da avversari e compagni di partito con la stessa veemenza con cui lui apostrofava Trump e le sue scelte. Per Donald, una piccola grande vittoria.
Federico Kapnist