Giuseppe Pittarello, della nota catena di calzature e presidente del consiglio di amministrazione del Centro Commerciale Piazzagrande di Piove di Sacco, è sceso in campo contro le restrizioni imposte dal Governo ai centri commerciali che, al fine di evitare eventuali assembramenti, sono costretti a rimanere chiusi durante i fine settimana.
Così, la settimana scorsa, raccogliendo in tutt’Italia un’adesione pressoché unanime, Pittarello è riuscito a portare in piazza a Roma imprenditori e dipendenti del settore per manifestare le proprie difficoltà e per cercare di convincere Il Governo Draghi ad allentare le maglie delle misure anti-assembramento: “Siamo stanchi di aspettare, anche perché i centri commerciali sono luoghi assolutamente sicuri e in grado di garantire la salute dei clienti e del personale”, ha ribadito l’imprenditore veneto.
Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta a Palazzo Madama dall’onorevole Massimo Bitonci, ex-sindaco di Padova, che ha dimostrato disponibilità e attenzione per quanto esposto.
Come ha voluto sottolineare Pittarello, sulle vendite del weekend ci si gioca qualcosa come la metà del fatturato annuale: è quindi semplice immaginare quale possa essere l’impatto delle chiusure sui conti delle strutture, ma anche sui posti di lavoro. “Solo in Veneto abbiamo 50 grandi strutture, con 3mila punti vendita e circa 25mila addetti. Riaprire durante i fine settimana significherebbe riattivare anche tutta una serie di contratti come quelli a chiamata, attualmente sospesi e non garantiti da cassa integrazione”.
Ora la speranza è che la situazione possa sbloccarsi al più presto, magari anche già dalla settimana prossima, dato che, nell’agenda del Consiglio dei Ministri di lunedì 17 maggio, presieduto da Mario Draghi, tra i vari temi in calendario, c’è anche la discussione su tutta una serie di riaperture, più volte sollecitate dai presidenti di regione.
Come ha ribadito Pittarello, al fine di garantire che lo shopping festivo possa svolgersi nella massima sicurezza, “siamo disposti ad accettare vincoli come gli accessi contingentati, impegnandoci a misurare la temperatura a ciascun cliente e tenendo monitorati gli accessi attraverso i contapersone e il personale di vigilanza. È paradossale che tengano chiusi noi, che riusciamo a garantire standard di sicurezza superiori a qualunque centro storico affollato, dove si riversano migliaia di persone anche a causa della chiusura dei centri commerciali”, ha concluso Giuseppe Pittarello.