Nell’anno della crisi, l’Interporto di Padova raggiunge un record storico che riguarda il traffico sostenibile, risultato ottenuto anche grazie ai nuovi collegamenti intermodali per i semirimorchi.
Con 360.580 TEU (misura standard di volume nel trasporto dei container ndr) e 7180 treni, Interporto Padova raggiunge nel 2020 un traguardo. È particolarmente significativa la crescita dei TEU movimentati, che sale ben del 13,75% rispetto al 2019, in quanto l’Interporto ha mantenuto i suoi impegni in termini di investimenti e organizzativi, garantendo continuità di servizio anche nei momenti più difficile dell’emergenza.
Grazie alla collaborazione con Mercitalia, lo scorso anno sono stati istituiti collegamenti ferroviari giornalieri di semirimorchi con interporti tedeschi (Colonia) e del sud Italia (Bari-Catania) ma anche olandesi (Geleen, grazie a Hupac). I collegamenti intermodali hanno permesso alle aziende del Veneto e di tutto il nord est di continuare ad esportare verso i mercati europei e i porti. Un risultato frutto di una strategica collaborazione con le Ferrovie italiane e con i numerosi operatori intermodali e ferroviari privati nazionali ed europei.
Inoltre sono arrivati nei giorni scorsi i primi elementi della nuova RMG (gru elettrica a portale) che sarà montata ed installata entro la metà di quest’anno. Saranno così in tutto cinque le gru in funzione nel Terminal Intermodale. Con la messa in servizio della nuova gru, fornita sempre dall’austriaca Kuenz e identica alle 4 già attive, partirà anche il processo di automazione della movimentazione dei container nelle aree strategiche del terminal. È il primo progetto italiano di questo genere ed uno dei primi in Europa tra terminal interportuali non marittimi.