L‘ultima puntata di Report sulla sanità veneta ha sollevato un gran polverone. “Il giallo veneto” è il titolo dell’inchiesta della redazione di Sigfrido Ranucci che si domanda cosa sia successo al Veneto che, da modello nella gestione della pandemia durante la prima ondata Covid, è arrivato a registrare da dicembre e gennaio il tasso di mortalità più alto d’Italia pur rimanendo in zona gialla fino a poco prima delle festività natalizie.
Secondo Report, “uno degli artefici dei successi della prima ondata è stato il professor Andrea Crisanti che però durante la seconda ondata è stato messo da parte e non sono stati ascoltati i suoi allarmi sulla sensibilità dei tamponi rapidi di cui il Veneto ha fatto largo uso”.
La Regione ha sempre negato che questo studio sull’attendibilità dei tamponi esistesse. Ma il direttore generale della Sanità veneta, Luciano Flor, in un fuorionda ha ammesso: “Perché pensa che mi sia affrettato a dire che lo studio non c’è? La ditta ci fa causa e ci chiede i danni, quindi meglio dire che lo studio non c’è”. E ha detto che Crisanti “è un puro… non capisce che deve stare zitto”.
Intanto la procura di Padova da settimane sta indagando sui test rapidi, l’indagine è stata affidata al sostituto procuratore Benedetto Roberti. Il sospetto è che le aziende produttrici abbiano dichiarato un’attendibilità nella rilevazione del Covid ben più elevata del reale. A questo proposito è stato sentito dagli inquirenti anche il professor Crisanti. Se l’ipotesi fosse confermata, non è escluso che questo possa aver favorito la seconda ondata di contagi che nei mesi scorsi ha piegato il Veneto. Adesso bisognerà verificare se ci sia stata o meno la complicità della Regione.
Interpellato in conferenza stampa, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha detto: “Report? Non l’ho ancora visto. Penso che ci siano responsabilità personali, sono tutte attività che non mi competono, quindi è giusto sentire gli interlocutori. Quella di Report è una teoria, qualcuno ne ha un’altra, ci confronteremo”.
E sul fuorionda di Flor sullo studio di Crisanti? “Flor lo incontrerà l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin. Non sono a conoscenza di questo studio di Crisanti”. Sul punto è intervenuta Francesca Russo, direttrice del Dipartimento prevenzione della Regione. “Lo studio del professor Crisanti non è mai arrivato in Regione Veneto. Il Piano di sanità pubblica che prevede l’utilizzo di test rapidi è stato approvato dal Comitato Tecnico Scientifico, che aveva chiesto un approfondimento al riguardo, approfondimento che è stato appunto fatto con i colleghi dello stesso Comitato. Uno studio scientifico che non ha nulla di ufficiale non può modificare le strategie della Regione”.
Inoltre, sul fatto che il Veneto sia rimasto in zona gialla nonostante a novembre le terapie intensive fossero piene e il numero dei morti fosse elevatissimo, Report intervista Andrea Rossi, medico veronese e vice segretario di Anaao, l’Associazione medici dirigenti. “Era il periodo dei container e delle celle frigorifere in cui siamo arrivati anche a Verona a 180 morti a settimana. La mia opinione è che a dicembre il Veneto doveva essere almeno arancione e non lo è stato”, dice il medico al telefono.
Altri medici sostengono che le critiche alla Regione non siano ben viste e che i medici che si espongono vengono messi “nel libro nero e fucilati”. La mattina dopo però, dalla sua pagina Facebook, Rossi scrive che Report ha riportato “stralci di una telefonata informale, avvenuta con un giornalista più di un mese fa, in cui affermavo di non voler rilasciare interviste in primis perché il tempismo, rispetto al picco epidemico in Veneto di novembre/dicembre, mi sembrava completamente fuori luogo” . E prosegue: “Invece i giornalisti di Report hanno messo un cartonato, registrato illegalmente la telefonata informale ed estrapolato ad hoc alcune frasi mettendole fuori contesto, senza alcuna autorizzazione da parte mia. Io avrò peccato di ingenuità, loro però sono stati assai scorretti. Guarderò d’ora in avanti Report con occhi molto diversi”.
A adesso il direttore generale della sanità del Veneto minaccia azioni legali contro il professor Andrea Crisanti. “Che ci si diverta a parlar male della sanità veneta, a me dà molto fastidio. Ma mi dà fastidio soprattutto quando lo si fa con menzogne e dati falsi”, ha detto Flor.
Intanto il caso Report è arrivato anche in consiglio regionale. I consiglieri di minoranza hanno interrotto e ritardato l’inizio dei lavori del Consiglio chiedendo la presenza del Presidente della Giunta, Luca Zaia, in aula per riferire su quanto andato in onda ieri sera a Report. “Il congedo di oggi, l’ennesimo, è quantomeno inopportuno. Il posto ufficiale dove dire le cose è qui, non il punto stampa di Marghera, riteniamo indispensabile che si faccia chiarezza sulle responsabilità prima di affrontare gli altri temi”, hanno detto gli esponenti di minoranza.