Con i contagi che aumentano, il mondo dello sci incrocia ormai le dita sperando di poter partire almeno a metà dicembre, ma i timori di uno stop prolungato fino a Natale ci sono tutti.
Renzo Minella, presidente veneto dell’Anef (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari) traduce lo sconforto e il malessere degli addetti del settore della montagna in numeri: “Il nostro fatturato è di 60 milioni, ossia di 420 per tutto l’indotto. Se le stime del deficit le consideriamo al 30% perderemmo 125 milioni, complessivamente, se del 50% più di 200 milioni”. Secondo i calcoli a pagare il conto più caro sarebbe la ristorazione, intorno al 42,3%, mentre il danno per la ricettività sarebbe del 31% e quello della pratica sportiva si limiterebbe al 27%.
Con un panorama così complesso, bisogna anche valutare se sarà necessario innevare le piste per far partire la stagione sciistica, con alti costi che gli imprenditori non possono rischiare di investire a vuoto. Ma da Roma arriva una proposta che potrebbe consentire la sopravvivenza delle ski aree almeno per quest’anno: «Lo Stato paghi l’innevamento artificiale», a chiederlo il deputato di Forza Italia, e originario di Feltre, Dario Bond.
«La stagione invernale è in forse. Ancora non si sa se a Natale ski aree e impianti di risalita potranno aprire oppure no. Mancano le condizioni per avviare lo sci. Come si può programmare così? Il governo batta un colpo e contribuisca in maniera concreta» dice il deputato.
«Se davvero si vuole salvare la stagione invernale, che costituisce la principale forma economica per le località di montagna e la fonte di reddito di migliaia di famiglie, il governo faccia una cosa: assicuri un indennizzo pari ai costi per l’innevamento artificiale da qui all’8 dicembre. In questo momento sappiamo che sarà quasi impossibile far partire la stagione prima di Natale. E in ogni caso, sarà un inverno caratterizzato sostanzialmente dal mercato interno, senza l’apporto degli sciatori provenienti dall’estero. Il che significa una perdita del 55-60%. Come può una ski area pensare di programmare tutto in queste condizioni? Ecco perché servono certezze da parte dello Stato. Un indennizzo sui costi di innevamento potrebbe consentire la sopravvivenza per quest’anno, guardando con maggiore serenità all’inverno 2021-22 che ci auguriamo sia senza Covid».