Ma oggi la situazione, a detta dell’azienda, si presenta ancora più complessa con l’aggravarsi del quadro internazionale di crisi. Il sindacato ha ribadito la propria contrarietà alle scelte di chiusura che, al tempo, erano state rimandate.
“È un impoverimento del territorio – dichiara Morgan Prebianca, segretario generale della Fiom vicentina – è assolutamente necessario un atto di responsabilità in questo grave momento di pandemia da Covid-19 da parte della proprietà. Chiediamo al gruppo Landi Renzo Group di fermarsi, di aprire una discussione su come tenere la produzione a Vicenza e su come realizzare i prototipi qui, visto che il sito produttivo si sta occupando anche di ricerca e sviluppo”.
“Auspico che tra le parti si possa tornare a ragionare sul mantenimento del sito produttivo di Vicenza – indica l’assessore Donazzan -. Restano alcune questioni delicate ancora aperte, in primis il futuro dei lavoratori in un momento di grave crisi. Momento nel quale anche per un lavoratore è difficile uscire dal perimetro aziendale. È certamente difficile spostarsi di centinaia di km come è da proposta aziendale, perché non è sostenibile per la qualità della vita”.
Stessa linea di Prebianca che sottolinea: “Non possiamo permettere che il territorio vicentino e veneto venga impoverito con il trasferimento delle aziende da altre parti. Ne va dalle stabilità economica e sociale e del futuro dei lavoratori e delle loro famiglie”.
“È vero che i nostri lavoratori, in condivisione con l’azienda, hanno sempre manifestato un grandissimo attaccamento a questa realtà – conclude l’assessore regionale al lavoro – per questo fa ancora più dispiacere sapere che rischia di non avere un futuro. E di qui l’auspicio che si trovi una soluzione rispettosa del capitale umano e professionale di questa azienda vicentina”.
(In copertina Lovato Gas immagine di archivio)