Il 28 gennaio 2020, a Palazzo Bembo, si tagliava il nastro della sede bellunese della Luiss Business School, voluta fortemente da Confindustria Belluno con il progetto “Hub delle Dolomiti”. Da lì a poco la pandemia avrebbe stravolto tutto, anche l’organizzazione dei corsi di alta formazione.
Ma il bilancio dei primi 13 mesi può dirsi soddisfacente. Lo conferma la presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, Lorraine Berton, che questa mattina, assieme a Paolo Boccardelli, direttore di Luiss Business School, ed Enzo Peruffo, alla guida del master in Business administration, ha fatto un primo bilancio dell’attività.
“In un anno complesso siamo comunque riusciti a garantire oltre mille ore di formazione, in presenza e a distanza”. Nello specifico si contano 1.038 le ore di lezione, con 122 partecipanti da 24 aziende, distribuiti tra 10 corsi executive dedicati alle aziende e un master in marketing e vendite. Numeri che, dice il direttore di Confindustria, Andrea Ferrazzi: “Riempiono gli spazi che ci sono stati messi a disposizione a Palazzo Bembo dal Comune di Belluno. Ci rivolgeremo al sindaco per poter usufruire di ulteriori aule”.
Dalla prossima primavera (ad aprile) prenderanno il via altri corsi: “Uno dedicato all’export (digital export management), con un focus sul mondo dell’occhialeria; un altro su amministrazione, finanza e controllo; un terzo in Project management basic. Si aggiungeranno 4 master dedicati ai giovani. Già praticamente pronta, inoltre, l’offerta formativa autunnale”. Che comprenderà anche la “Winter school”, la terza tipologia di corsi prevista dal piano. “Sarebbe dovuta partire già questo inverno – ricorda Peruffo – ma la pandemia ha giocoforza rallentato le cose”.
Cresce l’attività dell’ “Hub delle Dolomiti”. Quella di Belluno è la terza sede nazionale della Luiss Business School, dopo Roma e Milano (alle quali si aggiunge la recentissima apertura ad Amsterdam), ed è, per dirla con le parole di Boccardelli “uno dei pilastri del piano formativo quinquennale della nostra scuola”. Un progetto che vuole diventare il punto di riferimento per l’Alta formazione di tutto il nord-est. “Un unico grande territorio – come spiega Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Veneto – che deve collaborare per crescere insieme”. Non a caso, aggiunge Berton, è stata sottoscritta una convenzione con le Confindustrie di Trento, Udine e Venezia.
Per crescere il fattore decisivo si chiama conoscenza. “Possiamo ridare competitività alle nostre imprese solo puntando su questo -ha aggiunto Berton -. Il Covid ha cambiato il mondo e le imprese sono state travolte da una crisi economica inedita. Ma non ci siamo dati per vinti e abbiamo affrontato le difficoltà puntando sul digitale. La risposta è stata ottima così come il gradimento dei corsisti, tanti manager e imprenditori da tutto il Nordest”.