Ventuno deputati del M5S sono stati espulsi dal gruppo alla Camera. Si tratta sia dei deputati che giovedì a Montecitorio hanno votato contro la fiducia al governo Draghi, sia di quelli che si sono astenuti, sia di quelli che non hanno risposto alla chiama, eccetto quelli che risultavano in missione. A questi si aggiungono i 15 espulsi al Senato il giorno prima. In totale, 36 uomini e donne che cercheranno, e altri l’hanno già trovata, una nuova sponda politica. Al netto delle espulsioni, il gruppo M5S ad oggi conta 168 deputati.
L’espulsione è stata comunicata agli interessati dal capogruppo Davide Crippa: “Il fatto oltre a denotare il mancato rispetto delle decisioni assunte dagli iscritti con la votazione in rete e, conseguentemente, dagli organi del Movimento, pregiudica l’immagine e l’azione politica del nostro gruppo parlamentare”.
“Come già avvenuto al Senato – aveva annunciato Vito Crimi su Fb – anche i portavoce del MoVimento 5 Stelle che nel voto di fiducia alla Camera si sono espressi diversamente dal gruppo parlamentare verranno espulsi. Chi ha scelto di votare diversamente ha scelto di chiamarsi fuori da questo gruppo, lasciando dei vuoti. Ora le fila vanno serrate, affinché l’azione del gruppo, della squadra, sia ancora efficace”.
“Oggi siamo qui, ancora una volta, senza tirarci indietro davanti alle difficoltà. Forse questo è il giorno di quiete che aspettavamo per iniziare a curare le ferite. Ed io farò del mio meglio nel dare il mio contributo. Ricordo che tanti colleghi che hanno votato in dissenso sono parte fondamentale del Movimento, oltre che amici fraterni e compagni di tante battaglie. Serve unità adesso, perché proprio in questo momento comincia la nostra più grande partita”, scrive su Fb Paola Taverna.
“Il collegio dei probiviri si esprime all’unanimità dei propri membri su ogni provvedimento. Ritengo, quindi, opportuno sospendere in questo momento tutte le attività di ordinaria competenza e spettanza del collegio quali richiami, sospensioni ed espulsioni degli iscritti e portavoce del Movimento in attesa che vengano ricostituiti, secondo il mio punto di vista, in maniera completa nel pieno dello svolgimento delle funzioni, oltre che nel rispetto dei contrappesi associativi di tutti gli organi del M5S”, spiega la probivira Raffaella Andreola in un’intervista a LaCnews24 rilanciata anche sul suo profilo Fb.
Insomma anche all’interno del gruppo pare che le idee siano contrastanti, e anche sui social la “base” si è espressa diversamente con sostenitori che chiedono di riconsiderare l’espulsione e i “duri e puri” che invece dicono di andare avanti a testa alta. La sensazione, almeno da fuori, è quella di un gruppo che sta cercando di ricostruire una sua compattezza, ma non fa altro che perdere pezzi. Forse perché non ha ancora trovato un leader in grado di dare un indirizzo politico chiaro ed unitario.
Mancano dei valori condivisi, fare opposizione è una cosa, costruire un governo, con prerogative anche diverse dalle proprie, è tutta un’altra storia.
L.M.