Il 7 marzo del 1426, nel momento in cui la città di Vicenza stava vivendo una pestilenza molto grave, a Monte Berico per la prima volta apparve la Madonna.
Per celebrare il sesto centenario di questo importante evento, il Comune sta mettendo in moto, con largo anticipo, una macchina organizzativa, finalizzata alla promozione di una serie di attività per far conoscere e approfondire la storia del Santuario di Monte Berico dedicato alla Vergine Maria e il suo stretto rapporto con la città e con tutto il territorio vicentino.
La Madonna apparve la prima volta il 7 marzo 1426 a Vincenza Pasini, chiedendole di farsi interprete delle sue volontà nei confronti delle amministrazioni civile e religiosa e, successivamente, riapparve il primo di agosto del 1428. A quel punto, le autorità cittadine concordarono di dare ascolto a quanto riferito dalla donna e il 15 agosto posarono la prima pietra di quello che sarebbe poi diventato il famoso Santuario: la peste iniziò così a mollare la sua presa fino a scomparire del tutto. Da quel momento la Basilica di Monte Berico divenne meta di pellegrinaggio.
Valter Casarotto, consigliere delegato alle funzioni di studio e sviluppo di progetti e attività correlate alle celebrazioni del sesto centenario della prima apparizione della Madonna a Monte Berico, ha dichiarato: “Quest’anno istituiremo un comitato istituzionale, con funzioni di rappresentanza e di indirizzo; un comitato scientifico con funzioni di studio dei diversi aspetti culturali, storici, sociali, economici e religiosi e un comitato esecutivo che dovrà occuparsi dell’attuazione degli indirizzi del comitato istituzionale. Una volta istituita la struttura organizzativa, cercheremo di attingere ai fondi per il turismo religioso, a disposizione dal 2022, che ci potrebbero consentire di intervenire anche per il restauro dei famosi ‘portici’ che conducono al Santuario e delle ‘scalette di Monte Berico’, oltreché di valorizzare il Museo annesso alla Basilica e strutturare un percorso spirituale, che possa partire dalla casa di Vincenza Pasini a Sovizzo. Un percorso strutturato che culminerà con le celebrazioni religiose previste per il 7 marzo 2026”.
Le celebrazioni saranno anche un’importante opportunità per valorizzare e dare nuovo impulso al comparto del turismo religioso-culturale, che sempre più cerca di coniugare l’esperienza spirituale con il godimento della bellezza artistica di certi luoghi di culto e, che pur essendo in costante espansione ormai da anni, è stato fortemente penalizzato dagli effetti della pandemia, con l’obiettivo quindi di aiutare anche la ripresa economica e sociale di Vicenza e del suo territorio.