Ieri si è tenuta la prima riunione dell’Unità di Crisi regionale, in videoconferenza, con tutti i soggetti impegnati nell’emergenza del maltempo in Veneto: i Vigili del fuoco, il volontariato della Protezione Civile, i Consorzi di Bonifica, la Protezione Civile regionale, la Difesa del Suolo, Anas, Enel, Veneto Strade, Suem 118, Soccorso Alpino ed il Prefetto di Belluno.
Le previsioni meteo sono state confermate con nevicate copiose sopra i 1000-1500 metri, mentre sotto i 1000-1500 metri si prevedono piogge intense per tutta la giornata di oggi. Questo significa che essendo caduti già più di 300 mm di pioggia il rischio idraulico e geologico è concreto in varie zone del Veneto, nello specifico in Provincia di Belluno, nella parte alta della provincia di Treviso, nel Veneto Orientale e nell’alta provincia di Vicenza.
A Belluno infatti è crollato un ponte che ha causato gravi danni e la limitazione della viabilità, Cortina rischia di rimanere isolata, a Vicenza il Bacchiglione ha riportato per un attimo in città la paura di un’esondazione, ma è stato fatto in parte defluire nel bacino di Caldogno mettendo al sicuro i cittadini e non da ultimo una mareggiata ha cancellato le spiagge di Jesolo, Eraclea, Caorle e Bibione.
“La situazione vede alcune interruzioni di energia elettrica, in corso di ripristino da parte di Enel, in provincia di Vicenza e Belluno, mentre abbiamo tre frazioni isolate in comune di Livinallongo – spiega l’Assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin -, per ripristinare le viabilità da e per queste località, siamo in contatto diretto con il sindaco. Abbiamo dei problemi con i collegamenti con la frazione di Misurina, con Auronzo di Cadore, e altre problematicità legate alla viabilità considerando che i passi dolomitici sono chiusi. Permane il rischio di valanghe, che nella giornata di oggi potrebbe raggiungere il livello 5, cioè il massimo livello di rischio, nella parte più alta della provincia di Belluno. Livinallongo, Rocca Pietra, San Pietro di Cadore e Zoppè di Cadore sono attenzionati e monitorati da parte del Soccorso Alpino e dai Carabinieri Forestali”.
“Abbiamo chiesto al Prefetto di emettere un’ordinanza, attraverso il Comitato operativo di viabilità, per vietare ai non residenti l’accesso alle località montane di tutta la Provincia di Belluno – conclude Bottacin -. Ciò per ridurre al minimo i rischi e assicurare strade libere e sgombere ai mezzi di soccorso. Verranno inoltre intensificati i controlli per la verifica del possesso delle catene a bordo e dei pneumatici da neve per i residenti, ai quali è sconsigliato qualsiasi spostamento non indispensabile nelle prossime ore”.
La sala operativa di monitoraggio regionale rimarrà attiva anche oggi, per seguire l’evoluzione metereologica delle prossime ore.