In Veneto, dopo due giorni di maltempo, la situazione sta lentamente migliorando. Rimane ancora fino a domani, uno stato di attenzione per le criticità idrogeologiche.
La Protezione Civile annuncia una situazione in miglioramento già dalle prossime ore, con “un progressivo diradamento ed esaurimento delle precipitazioni a partire da ovest, ma con il rischio di frane sui versanti delle aree dei bacini del Piave pedemontano, dell’Alto Brenta-Bacchiglione e dell’Adige-Garda”. Inoltre, rimangono osservati speciali, per rischio idrogeologico, i fiumi Piave, Brenta, Bacchiglione, Livenza e Tagliamento.
La situazione più critica per la neve è stata registrata nel Bellunese, dove ormai dicono che non sanno più dove metterla e, dove il bollettino parla di una coltre media di 60/80 centimetri, con punte oltre il metro sui 1200/1500 metri di altitudine. Non ci sono ancora dati ufficiali, ma sembra ormai quasi certo che quest’inverno entrerà nelle statistiche come uno degli anni con maggior accumulo di neve al suolo.
Continui gli interventi dei Vigili del fuoco, sia per soccorrere mezzi in difficoltà per la neve, che per cantine e garage allagati più a valle. Una loro nota informa che, “rimane molto alto il pericolo valanghe”. Veneto Strade ha deciso la chiusura di molti passi dolomitici e di parte dell’Alemagna. Gli organizzatori della classica Sci di Fondo Dobbiaco-Cortina sono stati costretti a rinviarla. Nel Veronese, l’Arpav aveva lanciato un sos per il pericolo di frane e valanghe nei territori dell’Adige-Garda, Monte Baldo e Carega.
L’assessore regionale all’Ambiente e alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, ha fatto sapere che, per far defluire meglio le acque dell’Alpone e dei fiumi limitrofi, che interessano tutta la zona dell’Est-Veronese, “è stato aperto anche il bacino di laminazione di Montebello”.
Sempre nel Veronese, il Soccorso alpino scaligero aveva lanciato un messaggio di massima attenzione per il pericolo valanghe, perché, “il piano ghiacciato presente tra i 1300 e i 1500 metri, favorirà la possibilità di valanghe, con l’arrivo di altre nevicate che cadranno pesanti, su un suolo scivoloso”.
A Venezia ieri è stato sollevato il Mose per fronteggiare un picco di marea a 109 centimetri e le squadre sono rimaste in allerta anche per tutta la notte scorsa, per essere pronte ad intervenire in caso di bisogno.