Ieri, nel cuore di Verona, in piazza Bra, ma anche in altre città italiane, hanno protestato i lavoratori del comparto aeroportuale e dell’indotto, con annesso sciopero di 24 ore. I lavoratori Alitalia invece hanno incrociato le braccia dalle 10 alle 18.
“Questa iniziativa, che arriva dopo una settimana di proteste di piazza, coinvolge tutto il settore. È infatti importante che i lavoratori Alitalia e dell’intero comparto insistano con una incessante mobilitazione contro un Governo che come i precedenti – dichiara Antonio Amoroso, Segreteria Nazionale CUB – non interviene per il rilancio del settore e condanna la Compagnia di Bandiera, attraverso il piano ITA, alla scomparsa”. Scomparsa o ennessimo salvataggio di Stato? Anche in questo caso i pareri sono discorsi.
I manifestanti chiedono che il Contratto nazionale sia di comparto unico e uguale per tutti: “La divisione del CCNL in aree contrattuali con trattamenti diversi, la mancata applicazione in tutto il comparto – precisa Gianni Cervone, CUB Trasporti Lombardia – ha favorito la separazione dei lavoratori, ha fornito la possibilità di attuare il dumping sociale e ha indebolito il nostro potere contrattuale. Il comparto deve ritornare ad essere pubblico per una politica finalizzata agli interessi di lavoratori, utenti e territorio. I profitti privati nei servizi pubblici sono uno scandalo sotto gli occhi di tutti”.
Manifestanti e sindacalisti denunciano anche gravi discriminazioni per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali: “Il mancato pagamento degli ultimi mesi di quanto dovuto da parte del Fondo Solidarietà Trasporto Aereo – sottolinea Amoroso – i mancati anticipi della Cig da parte delle aziende, i ritardi e le parziali erogazioni della Cig da parte dell’Inps, la mancanza assoluta di sostegni economici ai precari e ai lavoratori di alcune società, stanno già provocando ingenti problemi economici agli addetti dell’intero comparto aereo- aeroportuale-indotto. Deve essere effettuata immediatamente l’erogazione che spetta di diritto a tutti i lavoratori”.