Mantovani, l’ex colosso padovano delle costruzioni, che fa capo alla Serenissima Holding della famiglia Chiarotto, archiviata la vicenda Mose, esce dalla lunga crisi e riparte. Il passaggio definitivo è avvenuto ieri, attraverso l’ordinanza della prima sezione civile del Tribunale di Padova, con la comunicazione dell’avvenuta omologa al concordato preventivo in continuità, che permette alla società di rientrare “in bonis”, dopo lo scandalo della vicenda Mose.
Dopo il fallito tentativo di un salvataggio attraverso l’affitto e la cessione di un ramo d’azienda, Mantovani ricomincia da un nucleo di attività di un valore attorno ai 70 milioni di euro, suddivisi tra la gestione delle controllate e quella dei nuovi cantieri, portando avanti i contratti di concessione tramite la società Venice Ro-port, che gestisce il terminal di Fusina, Sifa e Tressetre e la prosecuzione dell’attività di project financing per la Superstrada Meolo-Jesolo, Il GRA di Padova e l’Autostrada Ragusa-Catania.
Continueranno anche le attività di manutenzione dell’Ospedale di Mestre e del Centro di Terapia Protonica di Trento e, saranno portate a compimento le commesse in Giordania e in Tanzania.
Recuperato dalla casa-madre il ramo precedentemente ceduto e rifatto il piano per il concordato preventivo della Costruzioni Mantovani, due anni fa, dagli studi Nevoni e Cortellazzo&Soatto era poi stato presentato il nuovo piano di continuità, che ora ha finalmente ottenuto il via libera dal Tribunale di Padova, dopo che i creditori chirografari l’avevano approvato con una maggioranza del 70%. Alla guida della società è stato confermato il management attuale, guidato dal presidente Gianpaolo Chiarotto e dall’amministratore delegato Maurizio Boschiero.
Il piano messo a punto, partendo da una base di 148 milioni di euro per i soli creditori chirografari, conta di restituire il 30% nei primi quattro anni di attività, per una quota pari a 45 milioni, entro un piano che andrà a mobilitare nel complesso 113 milioni, tra spese di funzionamento e procedura, debiti prededucibili e privilegiati, pagati integralmente.