La Turchia soffre sempre di più un’Unione Europea ostinata nel difendere, se non altro a parole, i suoi stati membri contro l’espansionismo di Erdogan. Ultima prova ne è stato il recente sgarbo diplomatico avvenuto ad Ankara, dove il governo turco ha respinto l’accreditamento di un attaché militare presso l’ambasciata UE in Turchia. Definendo l’invio come “inappropriato”, date le tensioni del momento e il forte sentimento nazionalista del popolo turco.
Ma la partita più interessante si è giocata in Corsica, dove il presidente francese Macron ha ospitato i membri dell’ “EuroMed 7”, un gruppo nato nel 2013 e che riunisce sette paesi membri UE che si affacciano sul Mar Mediterraneo: Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo e Spagna.
Durante il summit, Macron non ha usato mezzi termini per criticare la spregiudicata e minacciosa deriva della politica estera turca; arrivando ad affermare che, allo stato attuale, “la Turchia non è più un partner nella regione mediterranea”. Il Presidente francese, esortando i Paesi membri dell’Unione Europea a non “essere passivi” e ad alzare la testa nei confronti delle “inaccettabili provocazioni” del Sultano Erdogan, ha però speso parole di ammirazione per il popolo turco. Meritevole, secondo Macron, di un altro leader politico.
La reazione turca non si è ovviamente fatta attendere: “l’arrogante affermazione”, come è stata definita l’uscita di Macron sulle mosse di Ankara nel Mediterraneo, è stata poco gradita nel grande Paese anatolico. E l’insulto più ricorrente al Presidente francese, è stato quello di provare a ricreare un sistema coloniale, come da vecchia tradizione francese.
La Turchia ha riaffermato la volontà di proseguire le attività di esplorazione nella “sua piattaforma continentale” (di cui avevamo parlato in questo articolo); rivendicandone ogni diritto per essa e per la Repubblica turca di Cipro del Nord – lo stato fantoccio dipendente da Ankara originatosi a seguito dell’invasione turca dell’Isola nel 1974.
Se Erdogan non farà un passo indietro sulla questione del Mediterraneo orientale, data anche la risolutezza di Macron sull’argomento, il sospetto è che lo scontro, all’interno della NATO, tra le due principali potenze militari del fu Mare Nostrum, sia solo all’inizio.
Federico Kapnist