Il “modello-Venezia”, purtroppo fa fatica a decollare, e la colpa non è sua. Ieri, 7 aprile, è stato inaugurato il più grande hub vaccinale del Veneto, che a regime dovrebbe arrivare a fare 6 mila iniezioni al giorno, ma al momento mancano i vaccini.
“Per il momento il centro rimane aperto 12 ore al giorno, ma contiamo di tenerlo attivo presto fino alla mezzanotte. L’importante è che arrivino i vaccini” spiega il direttore generale dell’Usl 3, Edgardo Contato. Il 6 aprile è arrivato l’unico carico settimanale da 16 mila dosi di Pfizer. Dovranno bastare fino alla prossima settimana, con l’arrivo di ulteriori 16 mila vaccini di Pfizer (di cui 6.600 per i richiami) e 1.700 di AstraZeneca.
E quindi accelerare con le vaccinazioni adesso pare solo un miraggio. Il 6, al Pala Expo è stata la volta di fragili e grandi anziani. All’appello mancano ancora i 70-79enni e i caregiver, perchè “le dosi attuali non lo consentono” dice Contato.
Intanto l’azienda sanitaria ha inviato ai sanitari “no vax” una lettera, ricordando le misure previste dal nuovo decreto legge nei confronti degli operatori che rifiuteranno la dose. “Parliamo del 10 – 15% del nostro personale. Dobbiamo indagare i motivi. Se non dovessero prenotarsi, procederemo con demansionamenti o sospensioni fino al 31 dicembre 2021” spiega ancora il direttore generale.