Mariano Rigotto è il nuovo Presidente di Apindustria Confimi Vicenza (che succede a Flavio Lorenzin): è stato eletto in occasione dell’Assemblea Generale dell’Associazione. 58 anni, è titolare dell’azienda IES (Innovative Energy Solutions), specializzata nella realizzazione di compressori industriali per aria compressa.
Socio di Apindustria Vicenza da ben 26 anni, Rigotto è stato presidente della categoria Metalmeccanici e per 7 anni ha rappresentato Apindustria nella Giunta della Camera di Commercio; inoltre è stato per 10 anni componente di Giunta dell’Associazione e negli ultimi 4 è stato membro del Consiglio Direttivo.
Al centro del suo progetto semplificazione della burocrazia, infrastrutture e sostegno all’export: «Dalle nostre rilevazioni risulta che durante il lockdown ci sia stato un calo abbastanza generalizzato del fatturato intorno al 20%, ma le imprese sono già ripartite nonostante le difficoltà, e alcune stanno riuscendo anche a riassorbire almeno in parte il fatturato perso nei mesi precedenti -ha commentato il neo-presidente -. Quello che vedo e che desidero sottolineare è soprattutto il coraggio e la capacità dei nostri imprenditori, che ancora una volta si stanno rimboccando le maniche».
«Stanno recuperando terreno soprattutto le imprese che esportano e in particolare quelle che operano in più mercati, proprio perché riescono a diversificare il rischio e attutire eventuali criticità in singoli Paesi. Non dobbiamo dimenticare che se è vero che alcuni mercati sono crollati per l’emergenza Covid, altri nonostante la pandemia hanno già ripreso a lavorare su buoni ritmi, mentre il mercato italiano è sostanzialmente fermo», continua Rigotto.
Non manca anche un appello alle forze politiche: «Innanzitutto occorre porre finalmente un freno ad una burocrazia asfissiante che è sempre più difficile e onerosa da gestire per le PMI. E di pari passo dobbiamo affrontare con serietà il tema dell’elevatissima pressione fiscale “a monte” sulle aziende. C’è poi naturalmente il tema delle infrastrutture, che nel nostro territorio sono gravemente carenti. Infine vorremo porre grande attenzione al consumo del territorio e delle risorse: come imprenditori riteniamo che le riqualificazione edilizia ed urbana da un lato, l’economia circolare dall’altro siano grandi opportunità che conciliano economia e sostenibilità in modo intelligente e consapevole».