Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ieri, in videoconferenza con la sessione di apertura della XXXVII assemblea annuale dell’Anci, l’associazione che riunisce i comuni d’Italia, con un’inusuale severità, ha richiamato tutti gli Italiani a non lasciarsi trascinare da polemiche “scomposte”, a rimanere uniti e soprattutto a non sottovalutare il virus, che ha definito “un nemico insidioso”.
Il Presidente, ripercorrendo le diverse fasi di sviluppo della pandemia, ha voluto sottolineare come, durante il primo lockdown, gli Italiani avessero dimostrato grande senso di responsabilità e di coesione. Ora però sembra che tutto quel patrimonio di buon senso sia stato dissipato e che questa seconda ondata tenda a dividerci sempre di più.
Il covid-19 infatti ci ha fatti tornare alla solita guerra tra Guelfi e Ghibellini: giovani contro anziani, non-garantiti contro garantiti, integralisti contro negazionisti e statalisti contro autonomisti.
Partendo dalla gravità della crisi sanitaria del Paese, che ci vede al terzo posto per tasso di mortalità dopo Messico e Iran, questa volta Mattarella è andato oltre la generica richiesta di moratoria del conflitto tra fronti opposti, esprimendo il suo rammarico e la forte preoccupazione per questo inquietante “cannibalismo” tra categorie e le continue prove di forza tra Stato centrale e Regioni.
“Una spirale perversa che rischia di minare la tenuta sociale del Paese e di mettere in torsione addirittura il sistema di pesi e contrappesi stabilito dalla Costituzione”. Secondo il Presidente, “il pluralismo e l’articolazione delle istituzioni repubblicane sono e devono essere moltiplicatori di energie positive”.
Dalle forze politiche, il Presidente si aspetta un maggior senso delle istituzioni e l’abbandono di “certe polemiche scomposte, nella rincorsa di vantaggi di parte”, dalla società civile invece, un maggior senso di responsabilità.
Ha poi esortato tutti i negazionisti o riduzionisti ad adottare comportamenti di prudenza, rispettando le norme che impongono l’uso di mascherine, igiene e distanziamento e a non lasciarsi illudere dal pensiero, “a me non succederà”, perché troppe volte la realtà si è rivelata tragicamente fatale.
“La libertà rischia di indebolirsi quando si abbassa il grado di coesione e di unità tra le parti, pertanto esorto tutti ad un senso di responsabilità, almeno verso gli altri e verso se stessi, almeno per convenienza, se non si avverte proprio il dovere della solidarietà”.