L’ultimo dpcm, attraverso il “coprifuoco” che impone a ristoranti, bar ed enoteche di chiudere alle 18, penalizza, a cascata, anche tutto il settore vinicolo. Nel Trevigiano, il Consorzio Prosecco Doc, è in forte apprensione, perché proprio nei giorni scorsi, aveva lanciato il nuovo Prosecco Rosè.
12 milioni di bottiglie, per un giro d’affari di 50 milioni di euro, appena immesse sul mercato dai produttori che contavano sul canale “Horeca”, acronimo francese, Hotellerie, restaurant, café, che comprende tutto il comparto della ristorazione. La preoccupazione riguarda anche le vendite del Prosecco tradizionale, che avevano risentito del periodo di lockdown e che da giugno erano in forte ripresa.
Il Consorzio, che vende mediamente 500 milioni di bottiglie l’anno, contava di recuperare da qui alla fine del 2020, proprio perché novembre e dicembre sono considerati due mesi “magici”.
Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente di Confagricoltura Treviso, si dice seriamente preoccupato per quanto deciso dal governo: “Il mondo agricolo rischia gravissime ripercussioni dalla chiusura anticipata delle attività della ristorazione. Il canale “Horeca” rappresenta uno dei principali sbocchi commerciali per le imprese del nostro territorio e, una decisione come questa non potrà che pesare ancora di più sui fatturati già gravati da perdite di oltre il 30%, maturate durante il lockdown”.
Nessuno, anche tra le altre categorie economiche riesce a darsi pace, perché tutto il comparto della ristorazione si era adeguato alle nuove normative anti-covid, investendo e scommettendo sul futuro.