Il rilancio del Museo M9 è ormai pronto, da dicembre si riparte. Ad annunciarlo è Michele Bugliesi, presidente della Fondazione di Venezia, che ha da poco lasciato l’incarico di Rettore di Ca’ Foscari. A breve sarà organizzata una presentazione pubblica delle attività, dei nuovi contenuti e delle nuove iniziative.
Il Museo M9, inaugurato il primo dicembre del 2018, era nato per raccontare la storia del Novecento italiano, attraverso un percorso tra materiali digitali, periodici, manifesti, quotidiani e file audio, provenienti da 150 archivi.
I primi due anni non sono stati facili, tra un avvio affrettato e la crisi delle presenze, prima per l’acqua granda e poi per il lockdown, ma dal giugno scorso sono cambiati i vertici della Fondazione di Venezia, che si accinge a presentare il nuovo progetto per il rilancio del Museo e del distretto. Nel nuovo consiglio di amministrazione sono entrati Paola Marini, già direttrice delle Gallerie dell’Accademia e il rettore dello Iuav Alberto Farlenga.
Si comincerà con la didattica rinnovata e con la riduzione dei prezzi dei biglietti. Il programma didattico c’era ma era disarticolato in troppe iniziative, ora sarà un racconto univoco. Bugliesi dice che verrà cambiato anche il claim, “non più museo della realtà virtuale immersiva, ma il più importante museo immateriale della Storia del Novecento”. E anche per quanto riguarda la tecnologia, deve passare il concetto che il Museo parla di Storia, attraverso l’utilizzo della tecnologia e non viceversa.
Saranno previste anche mostre temporanee su temi importanti come ambiente, diseguaglianze sociali, tecnologie e imprese del futuro. Si pensa anche a visite virtuali.
Per quanto riguarda il distretto, Bugliesi ha fatto sapere che non crede ci possa essere un futuro per i negozi, per un centro commerciale, semmai vorrebbe portare le produzioni, più che la vendita, pensando ad aziende di innovazione che possano dialogare con il museo.
Se il governo deciderà di riaprire i musei il 7 gennaio, M9 sarà pronto.