Aumenti in busta paga, riforma dell’inquadramento professionale, rafforzamento delle relazioni industriali, focus su violenza di genere e smart working, questi i nuovi traguardi conquistati dai 35mila metalmeccanici della Marca e i 4.500 della provincia di Belluno, che hanno finalmente un nuovo contratto.
Dopo oltre un anno di negoziato e mesi di trattativa, la scorsa settimana si è infatti chiuso positivamente il rinnovo del contratto nazionale della categoria, in vigore dal 1° gennaio di quest’anno fino al giugno 2024. I lavoratori e le lavoratrici del settore avranno un aumento in busta paga di 112 euro per il quinto livello e di 100 per il terzo livello. Sono inoltre confermati per ogni anno di vigenza del contratto 200 euro di flexible benefit, istituiti con il Ccnl del 26 novembre 2016.
Un’importante riforma dell’inquadramento professionale, fermo ormai dal 1973 e che prende in considerazione i cambiamenti che anche l’impiego della tecnologia sta apportando al settore. È stato fatto inoltre un importante lavoro di rafforzamento delle relazioni industriali, dei diritti d’informazione, confronto, partecipazione e della formazione.
“È stato un rinnovo molto atteso – spiega Alessio Lovisotto, segretario generale della Fim Cisl Belluno Treviso – e anche complicato, per effetto della crisi e della pandemia che ha condizionato anche il modo di intendere la fabbrica, introducendo criteri più partecipativi, basti pensare alla condivisione dei protocolli per la sicurezza, e meno quantitativi di stampo fordista, ad esempio nell’inquadramento professionale che era fermo dal 1973″.
E aggiunge: “Il rinnovo e l’adeguamento dell’inquadramento richiederà un grande lavoro da parte di tutti nei prossimi mesi. Il salario è stato incrementato anche per questa profonda trasformazione dei ruoli dei lavoratori nel sistema-fabbrica, rendendo l’ingaggio professionale più legato all’autonomia e alla responsabilità di ruolo che alla pura sequenza meccanica di produzione, pertanto priva di condivisione. Necessario sarà anche rendere esigibile la contrattazione di fabbrica garantendo maggiore partecipazione ai risultati e alle scelte strategiche che partono con la formazione, che viene riconfermata”.