Dopo anni di moda usa-e-getta, di capi prodotti in angoli reconditi del mondo, da persone sottopagate, se non addirittura sfruttate, con filati o tessuti prevalentemente sintetici, dalle sfilate della Settimana della Moda di Milano, sta emergendo qualcosa di nuovo, di innovativo, di quasi rivoluzionario.
Una consapevolezza genuina del fatto che Covid-19 è stato un momento spartiacque per la vita di tutti e che nulla potrà più tornare come prima. Che adesso bisogna ripartire con un maggior senso di responsabilità e di consapevolezza per un riequilibrio totale.
La Natura e il Benessere diventano ispirazione; le linee devono tornare essenziali e i colori puri. La Svolta Sostenibile diventa il tema.I tessuti naturali come elemento rassicurante della nuova moda. Emerge su tutto, un forte sentimento anti-spreco: si riscoprono le sartine e le rammendatrici. Nulla più deve essere gettato, semmai recuperato per chi, meno fortunato, è bisognoso di tutto.
I momenti di crisi sono quelli delle sfide, della creatività, ma c’è anche un recupero e una capitalizzazione di quella che viene definita “heritage”, il bagaglio del passato, dal quale ripartire e al quale ispirarsi.
Ora tutti i capi sono fatti per essere indossati da mattina a sera e , questo è un altro servizio della nuova moda alla donna che lavora.