Valentino sceglie Venezia, e il palcoscenico dell’Arsenale, per presentare su una passerella a filo sulla Laguna la sua idea di Haute Couture autunno/inverno 2021-22. Una scelta del direttore creativo, Pierpaolo Piccioli, che prima della sfilata ha spiegato: “Venezia era parte della visione che avevo avuto sin dal principio. Era l’unico posto al mondo nel quale presentare una collezione del genere, un contesto nel quale non aggiungere o non togliere nulla”.
Location talmente bella da rubare quasi la scena agli abiti: sulle Gaggiandre, due imponenti tettoie acquatiche del ‘500, nella Darsena Novissima, gli abiti sono sfilati davanti all’istallazione “Idee di pietra-Olmo”, di Chus Martinez, commissionata dalla Vuslat Foundation per la Biennale Architettura 2021. Con i riflessi dell’acqua a completare la magia.
Venezia è un palcoscenico sul quale la maison sbarca per la prima volta. “Valentino Des Atelier”, il nome della collezione, è un incontro di mondi, la moda, e l’arte, che hanno nella creatività il loro punto d’incontro, e che il couturier ha riunito in una inedita ‘factory’, alla quale hanno collaborato 17 artisti di tutto il mondo, in gran parte pittori.
Così rasi, chiffon, tele da sartoria, laminati e taffetà, sono stati impiegati per creare abiti da sogno ispirati dalle opere di Andrea Respino, Sofia Silva, Wu Rui, Francis Offman, e tanti altri artisti.
“Credo che la moda debba creare bellezza e suscitare curiosità e interesse. Se succede questo si vede, e si va oltre. La moda può essere un messaggio politico forte” ha detto Piccioli.
Per Valentino des Ateliers sono stati realizzati 22 vestiti ‘nati’ dal dialogo del creatore con gli artisti, 82 per l’intera collezione. Una proposta di alta moda che ricapitola i codici della Couture Valentino, dai cappelli fluttuanti ai ballgown grandiosi, caricandoli di vibranti segni cromatici, fluidificandoli nella noncurante casualità di drappeggi e movimenti.