Mario Moretti Polegato, presidente del colosso delle calzature “che respirano” Geox di Montebelluna, testimone privilegiato del Forum internazionale di Davos 2021, appena concluso e svoltosi interamente in modalità online, attraverso le pagine del Corriere, ha tracciato le linee guida emerse dal consesso internazionale, attraverso poche parole chiave: sostenibilità, banda-larga e investimenti “green”.
Secondo Moretti Polegato è essenziale partire dall’idea che la pandemia, come già ribadito più volte, rappresenta uno spartiacque con un prima e un dopo e che, nulla sarà più come prima: verranno accelerati molti processi in atto e nessuno potrà più pensare di rimanere isolato o sordo rispetto ai cambiamenti.
Inoltre, pensiero condiviso da tutti i relatori è stato quello che riguarda l’intreccio tra economia e virus, che proseguirà ancora a lungo: “abbiamo l’illusione che la fase critica sia superata, ma in realtà abbiamo solo trovato il modo di produrre un vaccino. La sfida vera sarà quella della distribuzione, perché occorre tenere a mente che vaccinare l’80% della popolazione non vuol dire pensare solo ai paesi ricchi, altrimenti non se ne uscirà. Quindi in futuro, per coprire anche le aree del mondo in via di sviluppo e nell’ottica di nuove possibili pandemie, bisognerà fare grandi investimenti in biotecnologie”.
Per quanto riguarda più specificamente il Veneto, sarà fondamentale investire nelle infrastrutture digitali, questione ormai improrogabile, come abbiamo potuto vedere in questi mesi di lockdown: l’assenza di copertura in banda larga rimane infatti il grande handicap ancora irrisolto della nostra Regione.
Relativamente al concetto di “sostenibilità”, spesso un po’ vago, Moretti Polegato sceglie di ancorarlo alla realtà con l’esempio di Blackrock, la maggiore società di investimenti del mondo, che ormai da tempo ha stabilito di escludere dal proprio radar tutte le aziende non sostenibili, ossia non attente all’ottimizzazione dei consumi di energia, al rispetto dell’ambiente e all’origine dei materiali di produzione.
Pertanto, volendo essere attrattivi verso i capitali esteri, l’argomento dovrebbe entrare nell’agenda di ogni imprenditore capace di guardare oltre il proprio naso.
Ma siccome non siamo solo fabbriche e manifatture, ma soprattutto una terra di città d’arte, di mare, di montagne di laghi e di terme, la regione più turistica d’Italia, dobbiamo puntare alla cura e alla conservazione dell’ambiente naturale, “con un impegno costante e quotidiano, cercando di orientare la maggior parte dei fondi del Recovery Plan verso i segmenti dell’ecoturismo, perché la natura è considerata un driver formidabile per la crescita economica”.
E ultimo, ma non ultimo, dobbiamo sempre tenere a mente che la finanza privilegia i quadri politici stabili, come sottolineato anche a Davos da Christine Lagarde, “perché, con le fragilità italiane, rischiamo di rimanere tagliati fuori”.