Dopo la confusione di martedì scorso, con il Mose che non si era sollevato, lasciando che l’acqua invadesse Venezia, ora ci si mette al lavoro per evitare che un errore del genere si ripeta di nuovo. L’ipotesi è quella di un tavolo tecnico che permetta una migliore e più rapida comunicazione tra gli enti coinvolti e gli uffici delle previsioni meteo.
Di questo si è parlato ieri durante l’incontro di Palazzo X Savi, al quale hanno partecipato il commissario del Cvn Francesco Ossola e Anna Maria Giotta, collaboratrice tecnica del commissario del Mose Elisabetta Spitz. Riguardo a quello che era successo martedì scorso, Spitz e Zincone hanno spiegato che dal centro previsioni del Consorzio Venezia Nuova non era arrivata alcuna allerta preoccupante e di qui la decisione di non alzare il Mose.
Di contro il Centro Maree, Ispra e Ismar Cnr avevano previsto un picco tra 120 e 130 cm. A tradire tutte le previsioni sarebbe stato un vento eccezionale che, con onde di oltre 5 metri in mare. E a quel punto in tre ore non ci sarebbe stato tempo per attivare il Mose, soprattutto senza squadre operative, il cui numero adesso si pensa di aumentare.
Ma anche le soluzioni trovate dal tavolo tecnico non trovano d’accordo tutti con la Zincone che non vorrebbe unire i centri di previsione che secondo lei hanno delle specificità che devono essere garantite, ma “di certo devono collaborare senza rivalità”.
Intanto si cerca ancora una guida per la nuova Autorità per la Laguna di Venezia: il commissario Elisabetta Spitz resta la favorita, ma si fa largo anche il nome di Marco Corsini, avvocato, ex assessore ai lavori pubblici nella giunta di Paolo Costa.
Il suo nome è iniziato a circolare dopo il mancato sollevamento del Mose, ma resta da dire che la Spitz è ancora la favorita dal governo e se la legge Madia (che impedisce ai pensionati di rivestire incarichi pubblici) verrà in qualche modo aggirata, non si saprà comunque prima del 21 dicembre quando sarà presa una decisione.