Si sono riuniti ieri a Venezia, nella sede del Provveditorato, il provveditore Cinzia Zincone, il commissario liquidatore del Consorzio Venezia Nuova Massimo Miani, il Commissario straordinario per il Mose Elisabetta Spitz, per affrontare le criticità emerse negli ultimi giorni a fronte della grave situazione di tensione finanziaria del CVN, che sta determinando una progressiva interruzione dei lavori da parte delle imprese che vantano importanti crediti.
Le parti hanno convenuto che bisogna adoperarsi, ognuno per il proprio ruolo, per evitare il fallimento del CVN, che determinerebbe il mancato completamento delle opere e a cascata avrebbe anche effetti negativi importanti sul tessuto produttivo del territorio.
Sono state quindi valutate tutte le possibili ipotesi di intervento con la condivisione della volontà di affrontare e risolvere tutti i problemi, consapevoli che oltre alle risorse residue, a breve il Cipess dovrebbe svincolare i 538 milioni di euro derivanti dalle economie conseguite. Sono stati quindi immediatamente avviati i tavoli tecnici, economico finanziari e amministrativi per affrontare in tempi brevi le criticità merse al fine di ripristinare i flussi finanziari, pagare i debiti e completare il Mose e le altre opere di salvaguardia della Laguna.
Ma non tutti sono soddisfatti di quanto emerso dall’incontro: “Stiamo parlando di poco o niente, confidiamo che si tratti di prudenza nella comunicazione” e che quindi “dietro ci sia altro”, ma resta il fatto che “la soluzione non la possono trovare loro e basta”. Questo il commento rilasciato alla ‘Dire’ da Mirko Pizzolato, direttore di Legacoop Veneto. “I maggiori creditori del Cvn sono le imprese che sono anche le uniche in grado di finire il Mose. Il tavolo deve vedere presenti anche le parti sociali e i sindacati”, conclude.