Servono ancora parecchi soldi per finire il Mose. Il provvedimento, presentato lo scorso 29 aprile all’ex Cipe (oggi Cipess), proponeva di autorizzare l’utilizzo delle risorse “rinvenienti da residui” per completare appunto l’opera. Lo sblocco quindi dei 538 milioni recuperati grazie al risparmio sugli interessi passivi dei mutui per le dighe ha iniziato il suo percorso ufficiale al comitato interministeriale per la programmazione economica, grazie in particolare all’impegno del provveditore Cinzia Zincone e del commissario all’opera Elisabetta Spitz. Si sperava quindi di poter arrivare in questi giorni all’ok finale, ma bisognerà aspettare ancora qualche settimana per la prossima seduta, che si terrà probabilmente entro la fine del mese.
Quei soldi sono fondamentali per finire i lavori del Mose, anche se c’è stato un braccio di ferro sulla loro destinazione: Zincone ha sempre sostenuto che la “strada maestra” fosse l’assegnazione al Provveditorato per pagare i nuovi lavori. Spitz e il commissario liquidatore del Consorzio Venezia Nuova Massimo Miani, vogliono invece che almeno una parte dei soldi venissero dati al Cvn anche per saldare i debiti pregressi, che sono molti.
Il Consorzio ha infatti circa 200 milioni di rosso: circa 100 milioni sono stati anticipati dal Provveditorato per risolvere alcuni problemi, altri 70 riguardano i debiti verso le imprese e poi ci sono 6milioni da dare alla Corte dei Conti per danno erariale e ulteriori contenziosi fiscali. A queste si aggiungono altre cause legali, la più famosa è quella da 196 milioni di euro di Mantovani contro il Cvn e gli ex commissari e quella da 76 milioni del governo per il danno d’immagine. Miani intanto ha bloccato le imprese, salvo gli interventi obbligati, proprio in attesa di ricevere rassicurazioni sui soldi.
Nel frattempo ieri ha fatto un altro passo avanti il piano di difesa della Basilica di San Marco con delle lastre di vetro: il progetto esecutivo è stato finalmente approvato dal comitato tecnico del Provveditorato e ora si attende solo la firma dell’atto attuativo con il Cvn e il via ai lavori. La speranza era di aprire i cantieri a metà maggio, ma è più probabile che sarà a fine mese.